Ultimatum alla Serie A, non si sa ancora dove verranno trasmesse le partite

Pi๠che un ultimatum, quello che la Lega Calcio ha inviato a Mediapro dopo quattro ore di assemblea é stato il pi๠classico dei penultimatum. I presidenti di Serie A hanno infatti deciso ieri di concedere agli spagnoli l’ennesima proroga, altri 15 giorni di tempo per presentare la fideiussione da un miliardo e trecento milioni che avrebbero già  dovuto presentare un mese e mezzo fa. Ma se alla scadenza del termine non lo avranno fatto, non succederà  niente. Ci sarà  un’altra assemblea che deciderà  il da farsi.

E cosa, in attesa di sapere, forse già  oggi, cosa deciderà  il tribunale di Milano sul ricorso di Sky, la saga dei diritti tv dei prossimi tre anni di Serie A, registra un altro passaggio a vuoto. Buono solamente a drammatizzare la spaccatura interna alla Lega tra quanti non si fidano degli spagnoli puntando a un rientro di Sky; e quanti, forti del contratto da 1.051 milioni già  firmato, vogliono assecondare Mediapro, disposti a gettarsi nell’avventura di Lega Channel (il vero sogno di Roures & Co.) La discussione é stata piuttosto accesa. Da una parte, Juventus, Roma, Sassuolo e Napoli, in piena sintonia con Giovanni Malagಠe Gaetano Miccichà© ( quest’ultimo autore di uno straordinario lapsus: « Mediafront » , inedita crasi tra Mediapro e Infront). Dall’altra, il trio Cairo, Lotito, Fassone (sostenuti dai presidenti di quello che un tempo si sarebbe detto il “ blocco Infront”).

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