Roma-Verona, buona la prima con Pellegrini al debutto da titolare

Corriere della Sera, L. Valdiserri


L’emozione per il grande ritorno di Alessandro Florenzi (90′ filati in campo, un assist, 3 tiri respinti, 6 cross, 10 palle recuperate, 99 palloni toccati), la simpatia che «il turchetto» Cengiz si é già  guadagnato tra i tifosi romanisti e la solidità  di Edin Dzeko (2 gol, 13 tiri, 4 sponde, 3 dribbling positivi). Ci sono tante chiavi (positiva) di lettura dopo Roma-Verona e ognuno puಠcercare quella che gli piace di pià¹. I numeri, perà², dicono che Lorenzo Pellegrini, al suo debutto assoluto come titolare giallorosso all’Olimpico, é in testa in 4 cinque statistiche positive di squadra su 15: pi๠occasioni create (5), pi๠palloni intercettati (2), pi๠falli subiti (4) e maggior percentuale di dribbling positivi 81,00%, come Nainggolan e Dzeko). Una prestazione da centrocampista totale, che conferma le doti di questo ventunenne che ha tutto per diventare in tempi brevi il Gerrard italiano e che giustificano la preoccupazione del suo procuratore, Giampiero Pocetta, che finora non lo aveva mai visto utilizzato se non per 6′ (da terzino) contro l’Atalanta e per 12′ contro l’Atletico Madrid in una squadra ormai costretta a una difesa a oltranza. Non é semplice per Di Francesco gestire al 100% una rosa ampia e tanti bravi giocatori, ma Pellegrini sembra davvero un predestinato e, come tale, bisogna trovargli spesso un posto, anche a costo di dare un turno di riposo in pi๠a qualcun altro.

Intervenendo a Roma Radio, ieri, Pellegrini ha fatto un punto sulla sua partita e su quella della Roma: «Per metabolizzare il gioco che vuole il mister ci vuole un po’ di tempo, ma noi siamo a buon punto e in allenamento si iniziano già  a vedere molte cose positive. Sulla mia fascia c’ero io, che conosco quello che devo fare, ma sulla corsia opposta Kolarov e Nainggolan hanno interpretato bene la partita. Dipende anche come ti trovi con i compagni e sabato sera é andato tutto bene. Il mister cerca di dare un’impronta, facendoci entrare in campo sapendo quello che bisogna fare, ma molti movimenti sono determinati anche dagli avversari. Ad esempio, contro il Verona si trovavano tanti spazi centrali per me e per Radja. Alla fine, il gioco é una libera interpretazione: l’importante é mettere in condizione chi ha la palla di avere pi๠linee di passaggio e pi๠alternative».

Dopodomani, a Benevento, la Roma giocherà  il turno infrasettimanale. Di Francesco sceglierà  la continuità , facendo giocare ancora Lorenzo, oppure tornerà  al centrocampo (teoricamente) titolare? L’abbondanza é quasi sempre positiva, ma puಠavere anche le sue controindicazioni.

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