Prova di Forza della Roma!

Chiamata probabilmente all’impegno più difficile tra le "big", la Roma di Luciano Spalletti non stecca alla prima e passa al Barbera di Palermo, seppur soffrendo molto nella ripresa, superando i rosanero per 2-0. A decidere il match due gol nel primo tempo, uno in apertura realizzato da Mexes, lasciato colpevolmente solo a centro area e pronto ad insaccare un assist dalla destra di Taddei, e uno alla mezzora firmato da Aquilani, con uno splendido destro dalla distanza.

Caricata dalla vittoria in Supercoppa, la formazione capitolina si presenta in Sicilia col chiaro intento di rispondere alle vittorie di Milan e Juventus e di approfittare del passo falso dell’Inter. E ci riesce. La prima frazione dei giallorossi è praticamente perfetta e i meccanismi offensivi, con Totti supportato dal trio Taddei-Giuly-Vucinic e De Rossi e Aquilani pronti ad inserirsi, funzionano a meraviglia. Il Palermo non sta però a guardare, ma nonostante la spinta di uno stadio esaurito e rumoroso e le mosse tattiche di Colantuono non riesce a contrastare le giocate degli ospiti, che da subito prendono il comando delle operazioni. Già al 2′ Taddei impegna Fontana con una conclusione da lontano, un minuto dopo il brasiliano se ne va invece sulla destra e, entrato in area, crossa teso al centro dove Mexes è pronto al tap-in. E’ il 3′ e la Roma è già in vantaggio. Passano pochi minuti e sono ancora i giallorossi a farsi pericolosi con Aquilani, che da lontano comincia a prendere la mira. Col passare dei minuti il Palermo però si riorganizza: prima Miccoli lancia Amauri e nel contrasto con Panucci la sfera si impenna arrivando dalle parti di Capuano, che di testa colpisce la traversa, poi ancora Miccoli ci prova su punizione, ma Doni è attento.

E’ comunque un fuoco di paglia perché la partita, bella e veloce, resta saldamente nelle mani della Roma, che sempre padrona del campo dà l’impressione di poter accelerare in ogni momento. Ancora Taddei chiama in causa Fontana, poi Totti calcia alto una punizione dai 30 metri, il Palermo invece sbaglia qualche appoggio di troppo e per Doni non c’è molto lavoro da fare. Il raddoppio è così questione di tempo e arriva puntuale al 27′: sugli sviluppi di un corner la difesa rosanero libera l’area, ma la palla finisce sui piedi di Aquilani, che con un preciso e potente esterno destro non lascia scampo a Fontana. Per il Palermo è una vera mazzata, i siciliani accusano il colpo e arretrano ancora il baricentro, la Roma invece gioca sulle ali dell’entusiasmo e anche Vucinic, in un paio di occasioni, sfiora la rete (al 39′ è provvidenziale il salvataggio a pochi metri dalla linea di porta di Rinaudo). Poi Fontana dice no ad un altro calcio piazzato di Totti e Taddei spedisce fuori di poco un colpo di testa da buona posizione. L’ultima occasione della prima frazione è per i rosanero, ma sull’ennesima punizione di Miccoli Zaccardo non trova la porta e si va al riposo con i giallorossi meritatamente sul doppio vantaggio.

Negli spogliatoi Colantuono rivoluziona la formazione sostituendo Jankovic e Tedesco con Cavani e Bresciano (dopo pochi minuti della ripresa entrerà anche Migliaccio per Guana) e passa al tridente. I rosanero tornano in campo con un piglio diverso e proprio Bresciano si rende pericoloso di testa su cross di Zaccardo, ma è sempre la Roma ad andare vicina al gol: al 6′ infatti Fontana è chiamato ad un doppio miracolo, prima su Giuly e poi sul tocco ravvicinato di Vucinic. Ci prova da lontano anche Cavani, poco dopo è invece Totti ad impegnare ancora Fontana, che si deve superare per respingere una botta del capitano giallorosso. La partita però è molto più equilibrata rispetto alla prima frazione, soprattutto per merito di un Palermo che sembra trasformato e di un Miccoli scatenato: prima l’ex del Benfica costringe Mexes al salvataggio su un insidioso cross, poi dai venti metri lascia partire un rasoterra che sorprende Doni, ma che finisce la sua corsa sul palo alla destra del portiere brasiliano. E’ il secondo legno per i padroni di casa, che devono fare i conti anche con la sfortuna.

Spalletti allora corre ai ripari e inserisce Brighi per Vucinic (poi ci sarà spazio anche per Cicinho al posto di Giuly e per Alvarez al posto di Totti, fischiatissimo), ma intorno al venticinquesimo la Roma cala vistosamente e i rosanero spingono con forza. Rinaudo non trova la porta di testa e poco dopo Doni compie un vero miracolo su un destro a botta sicura e da distanza ravvicinata di Amauri. La retroguardia capitolina si salva con un po’ di affanno in un paio di mischie e ringrazia ancora l’estremo difensore sudamericano che blocca un’altra conclusione dell’ex clivense. Passano però i minuti e la stanchezza si fa sentire anche nelle file palermitane, così la gara perde via via di intensità e le occasioni nel finale latitano. Così nemmeno nei quattro minuti di recupero concessi da Morganti il risultato cambia e la Roma riesce a portare a casa una vittoria bella e meritata, anche se sofferta. Una chiara risposta a Juve e Milan, un chiaro segnale al campionato.

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