Il ruggito della Bestia e il fantasma di Cassano

Roma-Sampdoria doveva essere la sfida Totti contro Cassano, per la prima volta l’ex figliol prodigo ritornava a calpestare contro la Roma il terreno dell’Olimpico, infatti dopo alterne vicissitudini fra pianti da diffida ed infortuni diplomatici, Cassano per la prima volta giocava in casa della sua ex Roma. Spalletti che ha saputo tenere ben carico il suo gruppo, dopo Roma-Milan ha chiesto l’atteggiamento giusto, soprattutto quello della rimonta, ha messo in campo un undici imbottito di centrocampisti a ridosso dell’unica punta, la Bestia, Julio Baptista. Spalletti sapeva che bloccare Cassano significava bloccare la Sampdoria e poter dedicarsi alla manovra offensiva senza paure di capovolgimenti. Cosi è stato anche se qualche leggerezza difensiva nel primo tempo ha tolto la perfezione ad una gara, che per come era stata preparata dal tecnico della Roma e dai suoi calciatori disponibili, Roma-Sampdoria meritava di essere perfetta. La Sampdoria e Cassano hanno dovuto fare i conti con una  Bestia, che lasciata a pane ed acqua per quasi due mesi, si è divorata in due bocconi la squadra di Mazzarri compreso Cassano, al quale Roma ha dedicato una bordata di cori e fischi che difficilmente Antonio Cassano dimenticherà. 
La Bestia si è fatta giustizia da sè, Julio Baptista, indossati panni del lupo solitario, ha sorretto tutto il reparto offensivo chiedendo ed ottenendo aiuto, a turno, dai centrocampisti a sostegno, e quando invece il muro della Sampdoria, eretto dinanzi l’area blucerchiata era invalicabile, la Bestia ha fatto da sè, prima con un calcio di punizione perfetto, alla faccia sempre di Cassano e poi nella ripresa con un assolo di forza e tecnica e destro sul secondo palo. Roma 2- Sampdoria 0. Una Roma manovriera ed intelligente, guidata in maniera sapiente dal suo allenatore Spalletti che ha ricevuto quanto voleva dai suoi calciatori, dopo il pareggio Roma-Milan di domenica sera. La Roma ha concesso poco e nulla, qualche automatismo difensivo va rivisto, con Arthur che è stato quasi del tutto inoperoso, Juan e Panucci hanno svolto un lavoro di guardia senza straordinari, Cicinho e Riise hanno confermato di essere in netta crescita, Taddei, Brighi, Perrotta compongono la fitta rete di faticatori che dà ossigeno alla Roma, De Rossi e Pizarro, i magnifici condottieri, Aquilani e Menez, quelli voglioso di giocare e di rientrare presto in campo dall’inizio, la Bestia, Julio Baptista, il migliore in campo, il trascinatore di una Roma che nonostante le assenze pesanti in attacco, ha trovato in Baptista chi si è caricato sulle spalle l’intero peso del reparto offensivo e con due perle di autentica rarità ha battuto la Sampdoria e mandato al quel paese quel Cassano, sceso in campo all’Olimpico vestito per l’occasione da fantasma blucerchiato.

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5 commenti su “Il ruggito della Bestia e il fantasma di Cassano”

  1. [quote comment=”41861″]la formazione la sceglierà gara x gara spalletti vedendo ki sta meglio e qual è il modulo migliore da schierare in ogni partita.. meno male ke vi state accorgendo ke abbiamo un gran bell’attacco!![/quote]
    Gurda che di questo ne sono assolutamente convinto, e anche per i prossimi anni. Tant’è che i pochi soldi che abbiamo li spenderei per i rinnovi e per rinforzare la difesa (anche centrocampo ok)

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  2. la formazione la sceglierà gara x gara spalletti vedendo ki sta meglio e qual è il modulo migliore da schierare in ogni partita.. meno male ke vi state accorgendo ke abbiamo un gran bell’attacco!!

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  3. Si però adesso, secondo me, l’errore, seppur motivato da una pur splendida partita, sarebbe quello di pensare di giocare ad una punta sola. E Vucinic? già dimenticata la doppietta contro il Milan ( ed è il nostro miglior bomber in tutte le competizioni). E menez, che sono bastati solo cinque minuti per vedere di che pasta è fatto? E il rientro di Totti? Ripeto tre su quattro di questi devono sempre (o quasi) giocare (il quarto a rotazione). Che ne pensate?

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