Capello dovette portare a Roma la mentalità vincente

Questa mattina il Messaggero riporta un intervista a Fabio Capello, il tecnico friulano ha parlato della Roma e della sua esperienza a Trigoria: “Alla Roma ho capito che dovevo costruire tutto. La società era abituata a fare le cose arrangiandosi, i giocatori avevano talento ma non la mentalità di vincere. Crearla è stato un lavoro davvero improbo, ho dovuto mettere le mani in tutti i settori. Poi, abbiamo vinto lo scudetto e si è fatta festa per sei mesi, ma non può esistere una cosa del genere. Si vince e si guarda al prossimo obiettivo. Inoltre, a Roma il potere è delle radio: lì ho capito che serviva imparare a comunicare con i tifosi”.

Capello ha raccontato pure un aneddoto sui giovani: “Per una gara di coppa Italia prendo Aquilani e De Rossi dalla Primavera e mando in campo Alberto. Lui gioca senza personalità, lo sostituisco con De Rossi che invece risponde bene. Daniele rimane in prima squadra, Alberto va in prestito a maturare”. E sulla lite Osvaldo-Lamela, Capello ha concluso: “Ha fatto bene Luis a rivelarla? Doveva aspettare”.

Il Ct dell’Inghilterra non si vedeva a Roma ormai da ben 7 anni, qualche giorno fa su invito di Baldini ha fatto visita al centro sportivo di Trigoria salutando Luis Enrique, staff e calciatori in modo particolare Daniele De Rossi: “Serve capire in che posto si lavora, la mentalità della città e del gruppo” ha concluso Fabio Capello.

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12 commenti su “Capello dovette portare a Roma la mentalità vincente”

  1. Solito tronfio chiacchierone… Roma – Milan 5-0 con lui che chiede scusa per la figuraccia… questa è l’immagine nitida di chi sa fare calcio (in quel caso zeman) contro chi sa gestire.
    Capello è un vincente perchè capacissimo di gestire campioni. Grande temperamento grande capacità di imbavagliare prime donne, non sempre per il bene della squadra quanto più per nutrire il suo ego smodato.
    Ma non sa far calcio.
    Non ci sono intuizioni nel suo calcio, non ci sono invenzioni o tattiche particolari. Il suo credo è un’italianizzazione del concetto di “zona” sacchiano.
    E lo dimostra il solo unico scudetto vinto con la roma… la squadra c’era, la società c’era e i soldi spesi ci sono stati, anche troppi… purtroppo sono i risultati a mancare.
    Lo stesso Spalletti ha fatto calcio molto più serio ed innovativo, ha forgiato ragazzi e ha rifondato un gruppo devastato in primis dal signor Capello.
    Con capello non esiste progettualità, lui è il Re del “momento”, è la certezza dell’immediato. Lui vuole che si spenda molto in sede di mercato e che si spenda nolto per il suo contratto, pieno di clausole per garantirgli una fuga all’improvviso.
    Lo scudetto è stato gloria della roma e la rovina dei Sensi… Capello ha avuto un gioiello che non ha saputo forgiare nel tempo, e questa è uan colpa che non può essere dimenticata per via della vincita dello scudetto.
    Ricorderò sempre quei momenti e una parte di me vedrà sempre di buon occhio Capello, ma è quella della nostalgia di un attimo glorioso, non quella razionale di una roma vittoriosa nel tempo e costantemente, cosa che era d’obbligo in quel periodo e con quella struttura di squadra.
    Il mio desiderio è che Capello non alleni più la Roma, e non venga nemmeno invitato inutilmente a Trigoria, non vale nemmeno un pranzo offerto al ristorante di Trigoria

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  2. comunque non è vero che si è festeggiato per sei mesi, visto che un anno dopo abbiamo rischiato di rivincere lo scudetto, perso a venezia.. quindi la squadra c’era..

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  3. calcisticamente un traditore, però ha saputo in breve forgiare squadra e società per vincere in due anni senza terribili rivoluzioni.. valore a chi c’era, pochi e determinanti innesti, altro che rivoluzioni.. solo ancelotti può fare lo stesso.. il calcio è oggi, non fra 3 anni.. va bene laa roma B ma qui si deve costruire per vincere in poco tempo, il resto sono chiacchiere..

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  4. la mentalita’ vincente? hai fatto mandare in bancarotta i Sensi per vincere un misero scudetto? quella squadra doveva vincere la coppa campioni!

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  5. Grande Capello!!!….l’unico vero allenatore che la Roma abbia mai avuto negli ultimi 15 anni oltre a Spalletti!

    …pensa te 6 mesi di festeggiamenti!….è vero che era troppo tempo che si aspettava di vincere lo scudetto, ma tuttavia ha ragione Lui: dopo che hai vinto devi rimetterti sotto da subito, se vuoi creare una mentalità vincente, un ciclo….
    Gurda caso, ha vinto con il real, con la roma, con la juve, col milan…..in altre parole è un vincente nato!!!
    Grazie mister, chissà che un giorno tu non possa tornare ad allenarci e a farci acquisire quella mentalità che juve milan e inter hanno e che noi non abbiamo mai avuto!

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  6. Questo qui mi sta sul kazzo.

    E perché doveva aspettare?
    Cosa doveva aspettare? Due giorni prima della partita?
    Invece ora si é già risolto tutto, e possono pensare alla partita tranquillamente.

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