“A ma’, domenica ce sta er derby”

Dall’8 dicembre 1929 al 18 aprile 2010, una storia lunga 81 anni. Di calcio. Ma non solo di calcio. “A ma’, domenica ce sta er derby”. E tutto il resto non conta. Il libro scritto a quattro mani da Giuseppe Madonna e Raffaele Ivan Palumbo, edito dalla Edizioni Intra Moenia (pp. 208, 9,90 euro, nelle librerie dal 29 ottobre), non ha la pretesa di scandagliare minuto dopo minuto, attimo dopo attimo, gol dopo gol, le 165 sfide disputate tra Lazio e Roma, nominate in rigoroso ordine alfabetico, né ve ne propone un banale riassunto.

L’obiettivo è riassaporare l’atmosfera, sentire di nuovo quelle sensazioni che hanno fatto pulsare il cuore del tifoso ogni volta che ha messo piede all’Olimpico o in qualsiasi altro stadio si sia disputata la stracittadina della capitale. Si cerca di raggiungerlo ripercorrendo le gesta dei grandi calciatori che hanno indossato la maglia biancoceleste o quella giallorossa (o magari entrambe), i “palcoscenici” su cui è andato in scena l’evento, con le curve che tra sfottò, coreografie e cori incessanti hanno spesso dato più spettacolo di quanto non avessero fatto i protagonisti in campo.

Un documentario dattiloscritto, insomma, che non disdegna un’occhiata oltre il rettangolo di gioco, inquadrando le incursioni del derby nella storia del cinema italiano, dando anche la parola a chi la Partita l’ha vissuta sulla propria pelle, magari da spettatore o da giornalista. E quel giorno ha detto, con un pizzico di stizza: “A ma’, domenica ce sta er derby”.

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