Rosi, Greco, Cerci, Okaka e quei Campioni del 2005

Rassegna Stampa – Corsport – Tra la vittoria di un titolo a livello di settore giovanile e l’affermazione nel calcio professionistico c’è una distanza siderale. Un cammino, quello tra uno scudetto Primavera e un gol al Parco dei Principi contro il Paris Saint-Germain, che è lastricato spesso di sacrifici e delusioni e che può durare anche cinque anni. E’ il caso di Leandro Grecocampione d’Italia nel giugno 2005 agli ordini di De Rossi senior e ritornato agli onori della cronaca sabato pomeriggio dopo un bel po’ di anonimato. Greco e il suo gol sono la dimostrazione che di quella squadra Primavera, ultima a portare il tricolore a Trigoria, non tutto si è perso. Anzi. Scorrendo gli almanacchi si scopre che ben sette giocatori di quella rosa oggi militano in squadre di Serie A e ben quattro nella Roma. Un caso raro se si considerano le squadre scudettate nel campionato Primavera degli ultimi anni. Meglio, forse, ha fatto solo la Juventus campione d’Italia nella stagione 2005/ 06 che aveva tra i protagonisti i vari Mar chisio, Criscito, Giovinco, Paolucci, De Ceglie e Lanzafame. Picchi qualitativi importanti anche per l’Inter Prima vera 2006/ 07, con Balotelli, Bonucci e Babiany già esplosi a grandi livelli, ma se parliamo di Serie A ci fermiamo a questi tre nomi.

GIALLOROSSI – Della squadra che fu di Alberto De Rossi ben quattro giocatori vestono ancora la maglia della Roma. Parliamo del già citatoGreco, ma anche di Okaka, Cerci e Rosi. Quattro ra gazzi con storie, ambizioni e aspettative differenti. Aleandro Rosi, ad esempio, non può non sperare di ritagliarsi un posto importante nel l’undici di Ranieri. Il terzino destro è l’esempio di come, per sfondare a certi livelli, si deb ba imparare a soffrire. Per lui le esperienze con il Chievo, con il Livorno e con il Siena sono state fondamentali. Un percorso che sta seguendo anche Stefano Okaka, i cui gol nei play off tra scinarono la Roma alla conquista dello scudetto nel 2005, e che, dopo aver incontrato tutte le difficoltà classiche del l’enfant prodige, oggi sembra aver raggiunto il giusto grado di maturità anche grazie alle espe rienze con Modena, Brescia e Fulham. Di quella rosa, pur non essendo uno dei protagonisti assoluti, faceva parte an che Alessio Cerci. Un al tro talento purissimo che probabilmente ha ancora bisogno di maturare per esprimersi ad alto livello.

SERIE A – Di quella squadra, nell’attuale Serie A, non ci sono solo loro. Non si può dimenticare ad esempio Gianluca Curci, che proprio nel corso di quella stagione 2004/ 05, lasciò a Pipolo lo specchio della porta della Primavera per andare a difendere quello della prima squadra. La sua storia è nota, con gli entusiasmi iniziali, le difficoltà dell’anno successivo e il sorpasso subito da parte di Doni nelle gerarchie di Spalletti. Quindi la rinascita a Siena, l’addio definiti vo alla Roma e quest’an no l’occasione unica di giocare in Champions League con la Sampdoria. Chi tornerà in Serie A, invece, è Daniele Corvia, capocannoniere di quella Roma Primavera e autore nell’ultimo campionato di Serie B di 17 gol che hanno contri buito in maniera determinante alla promozio ne del Lecce. A Cagliari invece cercherà fortuna il difensore Daniele Magliocchetti, anche lui lo scorso anno nel campionato cadetto, ma con la Triestina.

ALTRI – Oltre ai sette che cercheranno di met tersi in mostra in Serie A, nella linea difen siva di quella squadra campione d’Italia c’erano Scurto, Freddi e Grillo, tutti e tre buoni protagonisti lo scorso anno in Serie B con le maglie di Triestina, Grosseto e Crotone. La prima divisione, invece, sarà il palcoscenico di Andrea Giacomini, proprio ieri presentato a Cosenza, piazza con la quale lo scorso anno si sono con frontati Valerio Virga e Massimiliano Marsili, altri due pezzi impor tanti di quella Primavera tricolore.

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3 commenti su “Rosi, Greco, Cerci, Okaka e quei Campioni del 2005”

  1. con tutto il rispetto per Derossi Aquilani ,non ci sono solo loro che escono all grande dalla primavera nostra.
    sono
    potuti esplodere e consacrarsi e guadagnarsi il posto in squadra in casa sopratutto “grazie” ad un annata brutta 2004
    della roma(prima che qualcuno dica derossi gia’ giocava fiso nel 2003,ok e’ vero,ma mi riferivo piu’ al suo status di
    leader acquisito nell anno successivo ,non un gregario).
    piu’ spazio per gli altri
    sarebbe potuto capitare piu’ in fretta
    anche per gli altri senza che ci fosse una stagione brutta per far giocare con continuita’ i giovani.
    ma qui’ o siu e’ Totti o niente spazio piuttosto meglio un acquisto da un altra squadra pari valore ad un giovane della
    primavera fatto in casa..
    meno male che i valori col tempo vengono fuori.quella primavera del 2005 era grandiosa.
    Rosi Okaka su tutti da sempre sostenuti grandi!

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  2. Certo che a pensare a Galloppa, Pepe, d’Agostino ecc ne abbiam persi di giocatori che valevano qualcosa…però nn è facile bisogna ammetterlo, se nn trovano spazio devono andare a giocare ma quasi sempre in comproprietà

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