Fabio Simplicio lo ricordano cosi: fortissimo, perfetto, fondamentale

Rassegna Stampa – Gazzetta dello Sport – Per Fabio Simplicio alla Roma si va coi superlativi assoluti. Fortissimo, perfetto, validissimo, meraviglioso, fondamentale. Sulla panchina del Palermo gli allenatori passano ma i commenti sul brasiliano di San Paolo restano. Uguali tra loro. Stessi concetti, stesse espressioni, come se a parlare fosse una sola persona, il messaggio che arriva a Trigoria è uno solo: «Fidatevi di Fabio, è l’uomo giusto».

Guidolin: Dopo il biennio di Parma in cui Simplicio si fa apprezzare in tutta Italia per la sua duttilità tocca a Francesco Guidolin allenarlo nel suo primo anno al Palermo. Stagioni intense, piene di successi e vittorie in Italia e in Europa. Il veneto lo utilizza ovunque a centrocampo: «Fabio sapeva e sa far tutto – dice il neo tecnico dell’Udinese tra una pedalata e l’altra in sella alla sua inseparabile bici -, coi quattro in linea, alla Delneri, può essere uno dei due centrali, in un reparto a tre può fare, e con me l’ha fatto, sia la mezzala destra che la mezzala sinistra. Anche col rombo è duttile, bravo come vertice alto dietro le punte. Semmai rende un po’ meno davanti alla difesa » . Umanamente parlando invece nemmeno un appunto: «Ragazzo d’oro, splendido, tutto ciò che gli chiedevo lo ottenevo, meraviglioso. Un elemento importante a prescindere dal ruolo in campo e dalla sua bravura».

Colantuono: Con Guidolin, alla guida di quel Palermo si alterna Stefano Colantuono che di questi tempi cerca di riportare in A il Torino. Anche ai suoi tempi il brasiliano che non soffre la saudade ha fatto la trottola a metà campo: «D’altronde – ricorda Colantuono – è un centrocampista universale. Con me ha fatto la mezzala, il centrocampista centrale e pure il trequartista dietro Amauri. Valido sotto tutti gli aspetti, dove lo piazzi fa bene, perfetto negli inserimenti offensivi». Attacco o difesa per Colantuono non c’è differenza: «Era bravo anche davanti alla difesa così come a fare gol (39 in 232 gare tra Parma e Palermo). Va detto, la Roma ha proprio fatto un grande acquisto».

Ballardini e Rossi: Col cambio Colantuono-Ballardini Simplicio si riscopre trequartista comeai tempi del Parma di Beretta: «Che gran giocatore – sottolinea Davide Ballardini, tecnico di quel Palermo 2008-2009 -, unico nel miscelare quantità e qualità. Rendimento sempre costante e anche tanti gol dietro le punte ma era bravo anche da mezzala o mediano, in una parola completo». Quest’anno con Zenga gioca senza entusiasmare in un Palermo privo di idee, poi arriva Delio Rossi e col romagnolo anche la stella di Pastore. Simplicio però trova un po’ di spazio e regala gol (due) e lacrime d’addio: «Un giocatore importante – dice di lui Rossi -, diverso come trequartista da Pastore, non sono due cloni. Sono contento che nonostante le voci di mercato sia rimasto a Palermo fino a fine anno per darci una mano». Simplicio può essere contento, ad eccezione di Zamparini, a Palermo tutti lo ricordano con affetto e riconoscenza.

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