La lunga notte del trionfo giallorosso

E’ stata una lunga notte, non solo per i tifosi in attesa dei loro beniamini a Fiumicino, ma anche per i giocatori e per tutto lo staff giallorosso. All’una tutto sembrava pronto per la partenza da Madrid, ma poi problemi all’imbarco dei bagagli costringono i giallorossi all’attesa all’interno dell’aereo per un’ora e mezzo. Ma il ritardo non pesa: i volti sono distesi finalmente dopo lo sforzo agonistico. In prima fila Bruno Conti si liscia i lunghi capelli e ricorda: "Al Bernabeu a 27 anni ho vinto un mondiale e stasera la Roma ha compiuto una grande impresa". Francesco Totti siede a metà dell’aereo, dispensa sorrisi, ammicca, i suoi occhi si illuminano quando i compagni lanciano battute. C’è Luciano Spalletti che ha la forza dei nervi distesi, Vucinic che fa finta di essere tranquillo e cerca di minimizzare che è stato l’uomo del match, col suo ingresso ha cambiato l’indirizzo della gara: "E’ stata la mia miglior partita da quando sono in giallorosso". Poi finalmente arriva l’ok e alle 2.30 il volo dell’Air One può partire: appena qualche leggera turbolenza arrivando sul Mediterraneo e poi si riguadagna mezz’ora, l’arrivo a Fiumicino è alle 4.30. Piove e c’è gran movimento sulla pista: auto della polizia, un pullman che carica la squadra appena mette piede a terra, le festa degli addetti aeroportuali, piccolo anticipo di ciò che accadrà fuori.

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