Il futuro di Baldini riparte da Boston

Il futuro della Roma si decide a Boston,negli Usa. Summit tra il presidente Pallotta, il consigliere Baldini e il ds Massara: sul piatto la costruzione della squadra della prossima stagione. Squadra intesa non soltanto a livello di calciatori ma anche di struttura operativa che dovrà  occuparsi della gestione tecnica. Insieme a loro, ci sarà  anche il direttore commerciale Calvo che relazionerà  il presidente della sua area di competenza.

Rimangono a casa l’ad Fienga, il vicepresidente esecutivo Baldissoni e soprattutto Totti. L’utilizzo dell’avverbio non é casuale: pur se in passato la presenza dell’ex capitano non era stata contemplata negli incontri a Londra e negli Stati Uniti, stavolta poteva essere diverso. Forse doveva esserlo se l’auspicio espresso prima di Roma-Napoli da Francesco («Se avrಠun ruolo pi๠strategico e centrale nelle decisioni? Vediamo cosa succederà . Anche perchà©, se dovessi prendere posizione io, qualcosa cambierà²Â») si fosse materializzato a breve in realtà . La sua assenza invece stona a fronte della presenza del consigliere del presidente. Totti attende, rispettoso del volere della proprietà . Vuole prima capire cosa accadrà .

CAMPOS IN POLE – Non é l’unico a Trigoria. Perchà© anche le alte sfere della società  certamente immaginano lo scenario pi๠vicino a materializzarsi a breve – l’arrivo di Campos con il quale Massara, a cui verrà  chiesto di restare, agirà  sul mercato – ma non possono esserne certi. Al netto della diplomazia pubblica, passata e futura, c’é pi๠di qualche dubbio che serpeggia nella costola italiana del club. Inserire un altro consulente, non residente in città  come Baldini, già  presentato mediaticamente come l’ennesimo Messia delle plusvalenze, non piace.

Anche perchà© andrebbe ulteriormente a depotenziare chi nella Capitale lavora quotidianamente e che proprio per questo motivo continua a mantenere un filo diretto con Petrachi. Massara -che rientrerà  in Italia mercoleda – ascolterà  e presenterà  anche il suo piano di lavoro che oscillerà  tra le operazioni in uscita da effettuare entro il 30 giugno, quelle in entrata dopo il primo luglio e la questione rinnovi, molto cara al presidente. In primis quella di Zaniolo: alla prima offerta del club (1,7 milioni), si attende la replica dell’entourage del calciatore che mira a chiudere a 2 milioni.

(Il Messaggero, S. Carina)

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