Stadio della Roma, il 2019 é l’anno decisivo

«Sono convinto che nel 2017 lo inaugureremo». Cosa diceva esattamente il 2 gennaio di quattro anni fa l’allora sindaco di Roma, Ignazio Marino, parlando del futuro impianto giallorosso. Il “marziano” si sbagliava ovviamente, e nemmeno di poco. Da allora di cose ne sono successe e di imprevisti ne abbiamo visti di impensabili. Dalle dimissioni proprio di Marino, a quelle davanti al notaio della maggioranza che lo sosteneva, per arrivare all’elezione di Virginia Raggi e alla corposa modifica al progetto. Tutte cose di cui la Roma non é ovviamente responsabile, ma che hanno inevitabilmente rallentato l’iter. E poi le responsabilità  del “socio”, del “compagno di viaggio”, che prima ha faticato (e non poco) a produrre il progetto definitivo, presentato solo a giugno del 2016 (almeno un anno dopo rispetto a quanto inizialmente previsto), e poi si é visto piovere gli arresti e l’inchiesta Rinascimento. La Roma sempre innocente, incolpevole, parte lesa. Ma finalmente dovremmo essere arrivati all’anno X, quello che dovrebbe segnare l’inizio dei lavori di costruzione dello stadio che tutti noi aspettiamo da una vita. Gli step sono chiari e ben identificati. Il primo arriverà  entro la prossima settimana.

Il 9 gennaio é infatti la data ultima entro la quale il Politecnico di Torino dovrà  produrre il parere finale e definitivo sullo studio sui flussi di traffico prodotto da Eurnova in Conferenza dei Servizi. Uno studio realizzato nel 2017 da Systematica srl, primaria società  di consulenza nel settore del Town & Transport Planning, e su cui erano emersi dubbi solo a causa di una intercettazione tra due collaboratori di Luca Parnasi. Telefonata che ha costretto la sindaca Virginia Raggi a cercare una copertura tecnica per l’operato dei propri funzionari in tutta la fase di approvazione del progetto.

Il Politecnico é stato chiaro fin dal parere preliminare prodotto lo scorso mese, a pagina 4 del documento presentato al Comune di Roma c’é scritto: «Le analisi effettuate sono state condotte in modo professionale dalle società  esterne incaricate e in modo sempre professionale sono state effettuate le verifiche». Chiarissimo. E poco importa se poi l’istituto piemontese si é spinto in considerazioni altre, non richieste dalla Raggi, sulla situazione del traffico nel quadrante della città  coinvolto dal progetto sullo stadio. Quel che conta é quanto chiesto, come sottolineato dall’assessore all’Urbanistica di Roma, Luca Montuori: «Le risposte dipendono anche dalle domande che vengono poste».

Con in mano il documento del Politecnico proprio Montuori potrà  far ripartire l’iter di approvazione della Variante al Piano Regolatore della città  e all’adozione del Verbale di Determina con cui la Conferenza dei Servizi ha approvato il progetto. Occorreranno un paio di mesi almeno, per cui é presumibile che questa fase venga completata entro il prossimo marzo. Contestualmente, e in questo senso arrivano ampie rassicurazioni, andrà  sottoscritta la Convenzione, il contratto tra pubblico e privato. Tutto il fascicolo tornerà  poi in Regione per l’approvazione finale del Consiglio, che costituirà  autorizzazione a costruire. Un passaggio questo pi๠tecnico che politico, che potrebbe e dovrebbe arrivare entro l’estate.

Sarà  quindi la volta delle gare di appalto per le opere pubbliche. Bandi che andranno convocati a livello europeo, con passaggio preliminare negli uffici di Bruxelles. Anche qui si parla di un passaggio prettamente tecnico, ma che comporterà  un’attesa non inferiore ai 45 giorni. La prima pietra quindi potrebbe essere posta subito dopo la prossima estate, tra settembre e ottobre, e comunque non oltre il prossimo mese di novembre: 24 mesi dopo (forse anche qualcosa di meno) dovrebbero terminare i lavori per la costruzione dello stadio (il resto del complesso verrebbe terminato nei due anni successivi), che sarebbe agibile quindi forse anche dalla stagione 2021-22. Ecco quindi come il 2019 potrebbe e dovrebbe essere l’anno decisivo.

(Il Romanista, A. De Angelis)

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