Ora su Di Francesco aleggiano gli spettri di Paulo Sousa e Montella

Di Francesco resta in panchina a cronometro acceso mentre la squadra va in ritiro a tempo indeterminato. Il giorno dopo il grottesco pareggio di Cagliari, a Trigoria non si puಠpi๠far finta di nulla. Pallotta, dopo un veloce colloquio con Monchi nella notte di sabato, ha lasciato nelle mani del ds la decisione di ribadire la fiducia o esonerare il tecnico.

Lo spagnolo, in sintonia con Totti, ha parlato con Eusebio ieri mattina e gli ha detto che puಠstare tranquillo, a meno di ulteriori e clamorosi scivoloni che allontanerebbero una volta per tutte la Roma dalla zona Champions. Fiducia quindi, ma a tempo. Poi é stato il turno della squadra tenuta a rapporto da dirigenza e staff tecnico: il ritiro sembra un ultimatum e durerà  almeno fino a domenica e quindi alla partita col Genoa decisiva per le sorti di Di Francesco (in mezzo c’é l’inutile sfida di Champions col Plzen).

Un iter molto simile al post Bologna-Roma anche se in questo caso la squadra sembra aver perso fiducia nel suo allenatore che dopo il 2-2 di Cagliari – nonostante i clamorosi ed evidenti errori nei cambi – ha scaricato quasi tutte le responsabilità  sui giocatori. Ieri pomeriggio Pallotta ha contattato pure Baldini (per affari in Sudafrica) per capire come prepararsi sul futuro. La strategia pare chiara: tenere Di Francesco il pi๠possibile sulla panchina e tenere il posto in caldo per Antonio Conte. Un sogno che potrebbe diventare realtà .

L’ex juventino ed ex ct, infatti, ha voglia di tornare ad allenare in Italia (anche per motivi familiari) e non ha chiuso le porte alla Roma. Difficilmente, perà², accetterà  di prendere la squadra in corsa. Pallotta vuole un nome forte, stanco delle scommesse dei suoi delegati che si sommano alla delusione per i continui stop allo stadio. Il presidente é amareggiato, ma non vorrebbe lasciare Roma senza un trofeo. Per convincere Conte, perà², ci vogliono soldi (al Chelsea percepiva 10,5 milioni l’anno…) e un progetto ben definito. In caso di crollo verticale, perà², il piano rischierebbe di saltare perchà© al posto di Di Francesco verrebbe ingaggiato uno tra Montella (spinto da Monchi e Totti) e Paulo Sousa (pupillo di Baldini) per almeno un anno e mezzo. A meno che non si valuti la soluzione C, quella del traghettatore – come fu Andreazzoli nel post Zeman – fino a giugno.

(Leggo, F. Balzani)

Condividi l'articolo:

Lascia un commento