Cristante titolare contro la Fiorentina?

Meno di un anno fa, undici mesi per l’esattezza, Bryan Cristante segnava una doppietta con l’Atalanta a Goodison Park, il campo dell’Everton. Un gol di sinistro, un altro di testa, pi๠un rigore procurato. Insomma una serata magica di Europa League, “la pi๠bella della mia vita” raccontava lui, mentre chi lo guardava da fuori azzardava il paragone, suggestionato dal prato inglese che lo aveva appena visto protagonista: “Ricorda Lampard“.

Sa, meno di un anno fa, esagerando, Cristante era paragonato a un mito del calcio europeo. A fine stagione i gol segnati tra campionato e coppe sono stati 12 in 47 partite, niente male per un centrocampista. E infatti a Bergamo si é formata la fila per portarlo via. Milan e Roma le pi๠convinte, Juventus molto interessata, Lazio ad osservare gli sviluppi. Senza contare le offerte dall’ estero. Come é andata a finire sul mercato lo sappiamo. E come sta proseguendo sul campo pure.

La strana legge, purtroppo per la Roma, si sta confermando: quando vince l’asta su un giocatore ambito a suon di milioni – nel caso di Cristante un massimo di 30 complessivi tra prestito obbligo di riscatto e bonus vari – rimane delusa dal rendimento dello stesso. Esempi? Iturbe, Destro e Schick, mentre l’eccezione é Nainggolan. Bryan e l’ex sampdoriano, perà², non devono arrendersi. Hanno giocato troppo poco per una “sentenza” di falli-mento definitiva, Cristante é arrivato ad appena 5 partite da titolare in giallorosso pi๠altri 6 spezzoni. Un gol all’attivo col Chievo, una buona prova da mediano col Viktoria Plzen e poco altro finora. Molte pi๠delusioni che gioie, compresa la Nazionale persa.

Già  tre i ruoli ricoperti con Di Francesco – mezzala e trequartista oltre che mediano -ma il suo problema non é questo: si torna sempre la, alla testa. Cristante accusa il problema principale di tutti i giocatori della Roma che non rendono, l’incapacità  di ribellarsi alla negatività . Non deve essere un alibi, semmai una colpa, ma di questo si tratta. Perchà© uno cercato da tutte le pi๠grandi squadre italiane non puಠdiventare improvvisamente scarso. Rispetto ad altri, l’ex atalantino ha già  vissuto situazioni difficili. A un certo punto lo paragonavano a Redondo per la sua lentezza, altro che Lampard.

II Milan l’ha cresciuto, lanciato, bocciato e poi scaricato al Benfica dove é arrivato troppo giovane per giocare. A Palermo e Pescara si é dovuto rilanciare, a Bergamo ha trovato l’apparente consacrazione, ma Roma gli sta dicendo che c’é ancora tanta strada da fare. A Trigoria continuano ad aspettarlo fiduciosi. Sul ragazzo davvero nulla da dire: rispetto alla sua espressione, tra il triste e lo svagato, Bryan é un tipo simpatico, dalla battuta pronta e al tempo stesso molto tranquillo. Meno “social” di tanti suoi coetanei, a Pescara ha conosciuto la fidanzata milanese Selene, pi๠grande di lui e compagna di vita anche a Roma. Ha legato subito con gli altri italiani della sua età , Lorenzo Pellegrini ed El Shaarawy, ora aspetta nuove chance per tornare il Cristante dell’Atalanta. De Rossi non sta bene, l’occasione arriva subito a Firenze.

(Il Tempo, A. Austini)

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