Di Francesco a confronto con i senatori, la Roma deve ripartire immediatamente

Confrontarsi fa sempre bene. Farlo con chi, grazie a qualche anno in pi๠sulla carta d’identità  (e militanza nella Roma) gode di un’esperienza e spesso di una personalità  pi๠spiccata all’interno del gruppo, puಠrivelarsi sinonimo d’intelligenza. Perchà© se ci sono dei problemi, inutile tenere i musini’ di spallettiana memoria. Si parla, si discute ma poi, quando si esce dalla stanza, c’é la certezza che le incomprensioni (qualora mai ce ne fossero state) sono risolte. Ed é quello che gioveda ha voluto fare Di Francesco con i senatori dello spogliatoio. Il tecnico ha convocato Manolas, Dzeko, Kolarov, De Rossi, Perotti, Florenzi e Fazio, ai quali s’é aggiunto in extremis anche Pastore che, seppur appena arrivato, s’é già  ritagliato un ruolo importante agli occhi dell’allenatore. In campo e fuori.

N’é uscito un colloquio franco, volto a capire se e quali fossero le problematiche e come risolverle. S’é parlato un po’ di tutto, dalla tattica alle difficoltà  fisiche palesate dai calciatori, dall’atteggiamento spesso indolente e remissivo della squadra alle difficoltà  avvertite dal gruppo in queste prime settimane. A turno, hanno preso la parola tutti. Ora, non che le difficoltà  spariranno di colpo, ma essersi parlati, confrontati, aver ascoltato quali possono essere i dubbi, le incertezze, le preoccupazioni e provare a risolverle insieme, male di certo non farà . E ieri, in tal senso, c’é stata l’ennesima conferma (dopo le parole di De Rossi nel pre-gara di Madrid) di come lo spogliatoio sia decisamente dalla parte di Di Francesco, con le dichiarazioni di Perotti che ha voluto fare da scudo all’allenatore.

RIECCOLO – Tornando al colloquio, puಠsorprendere che nell’incontro con i senatori fosse presente Pastore e non Nzonzi. Il motivo é meramente linguistico: l’argentino parla l’italiano mentre il francese fatica ancora a capirlo. E visto che Eusebio voleva che il confronto avvenisse senza la presenza di terze persone, ecco spiegata l’esclusione dell’ex Siviglia che per personalità  ed esperienza ha poco da invidiare al resto del gruppo. Proprio Pastore, si candida per tornare, salvo sorprese, nella lista dei convocati per Bologna. Oggi Di Francesco prenderà  una decisione ma il fatto che l’argentino siano ormai un paio di giorni che si sta allenando regolarmente con la squadra lascia ben sperare.

Come ricordato nei giorni scorsi durante un’intervista radiofonica a RMC Sport, il problema al polpaccio non gli dà  tregua ormai da quattro anni. Cosa, quando ha avvertito fastidio all’arto dopo l’amichevole contro il Benevento, il Flaco ha preferito fermarsi. Ora perà², anche rinfrancato dalle parole (e dall’attestato di fiducia) del tecnico, vuole tornare a disposizione. Tra l’altro il Bologna gli porta bene: dei 14 gol segnati in campionato con il Palermo nella sua prima esperienza in Italia, uno (il 17 ottobre del 2010) lo segnಠproprio ai rossoblu con un bel tiro dalla distanza che sbloccಠuna gara poi vinta 4-1 dai siciliani.

(Il Messaggero, S. Carina)

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