Di Francesco risolve gli ultimi dubbi in vista di stasera

Il Messaggero, U. Trani

«Sono io che decido chi gioca». Il messaggio di Di Francesco, attenuato dal tono di voce che non arriva poi cosa autoritario, é inequivocabile. L’esposizione mediatica, come spesso é accaduto nelle ultime settimane, spetta a lui, anche se non basta a inquadrare l’attuale strategia della Roma che sta anteponendo, in questa finestra invernale del mercato, la questione finanziaria a quella tecnica. Priorità  alle plusvalenze che, utili per rispettare il Financial Fair Play, impoveriscono perಠla rosa. E se la rivoluzione di gennaio spaventa giustamente la piazza, l’allenatore, pure per difendere il suo lavoro che mai avrebbe immaginato cosa complicato, usa l’orgoglio per dar forza al suo ruolo e quindi alla sua gestione. Non c’é pi๠Monchi al suo fianco, come sabato. Eusebio si infila nel tunnel con quei pochi giocatori che gli sono rimasti a disposizione per affrontare il 2° match esterno di fila, stasera a Marassi (ore 20,45), contro la Sampdoria, recupero del 2° turno del girone d’andata.

ROSA SFIORITA – Di Francesco, dunque, vuole essere libero di scegliere almeno la formazione. Sul mercato é spettatore almeno quanto i tifosi giallorossi. Teoricamente ha la possibilità  di schierare Dzeko da titolare: la Roma ha trovato l’accordo con il Chelsea, ma manca la firma del centravanti che in allenamento, prima di spostarsi a Genova, non si é risparmiato. E’ stato alternato con Schick, per il ballottaggio che é vincolato alla trattativa in via di definizione a Londra. L’attaccante ceduto ai Blues (come Emerson, pure lui rimasto in ritiro con i compagni), del resto, é ancora a disposizione. Dipende da lui, dopo aver parlato con il tecnico, la sua presenza contro la Sampdoria nel tridente che prevede a destra Defrel, ultima partita proprio a Marassi contro il Genoa il 26 novembre, e Under a sinistra. Perchà©, dopo la partita di Milano contro l’Inter, é uscito di scena El Shaarawy. La muscolatura ha tradito anche la punta pi๠ispirata dopo Dzeko. E’ out come Perotti e Gonalons, rimasti a casa con il convalescente Karsdorp. E come De Rossi che é a Genova, ma non utilizzabile.

TRIO SINISTRO – Se, invece, toccherà  all’ex blucerchiato Schick partire dall’inizio, la Roma si presenterebbe con tre mancini nel tridente (con il Torino, il 20 dicembre in Coppa Italia, il record dei 7 su 11). Ma non é il piede a pesare sulla scelta di Eusebio, quanto l’assortimento inedito e fin qui impotente: sono tutt’e tre ancora a digiuno in campionato. Il 7° attacco del torneo ha bisogno di loro che, in attesa del rinforzo scontato che arriverà  entro fine mese, raccolgono l’eredità  pesantissima di Dzeko e non pi๠solo quella altrettanto robusta di Salah che é tornato in Inghilterra prima del partner della stagione scorsa.

IN DUBBIO PELLEGRINI – Giampaolo deciderà  solo stamattina se forzare il recupero di Quagliarella, protagonista (tripletta) domenica scorsa contro la Fiorentina. Di Francesco farà  lo stesso con Pellegrini. Che si é regolarmente allenato con i compagni. Ma, tanto per rendere il quadro pi๠allarmante, ha accusato pure lui un risentimento muscolare al polpaccio. Cosa a centrocampo, con la conferma di Strooman da play e il ritorno di Nainggolan, puಠdi nuovo avere spazio Gerson.

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