Kolarov ha cambiato la fascia sinistra della Roma

Corriere della Sera, L. Valdiserri

Nessuno, nella Roma, ha giocato quanto lui in questo inizio di stagione: 360 minuti su 360 in campionato (come Alisson e Dzeko), 90 su 90 in Champions League, 180 su 180 nelle qualificazioni mondiali con la nazionale della Serbia. Il tutto condito con 3 gol (con la Roma nella prima partita, contro l’Atalanta; in nazionale contro Moldova e Irlanda) e 2 assist per il suo grande amico Edin Dzeko. Un vero stakanovista. L’impatto di Aleksandar Kolarov sulla Roma é stato straordinario. E lo é ancora di pi๠se si pensa che é costato soltanto 5 milioni (versati al Manchester City, dove aveva giocato 165 partite in Premier League con 11 gol e 35 in Champions League con 3 gol) e con un accordo tra lui e il club giallorosso che – sono parole del direttore sportivo Monchi – «é stato trovato in cinque minuti».

Qualche fine intenditore di calcio, al suo arrivo, ha imbrattato i muri di Roma di insulti (naturalmente anonimi) per il suo passato nella Lazio. Kolarov ha risposto sul campo, risultando da subito un leader con i comportamenti e conquistando Di Francesco che, nonostante sia l’uomo del turnover, non gli ha fatto saltare nemmeno un minuto. A Roma, dopo l’esperienza comune nel Manchester City, ha ritrovato un suo grande amico: Edin Dzeko. Kolarov é serbo, Dzeko é bosniaco e non é automatico che scatti il feeling. Loro due, perà², sono davvero legati e lo si vede anche in campo: Kolarov ha servito al centravanti due assist che gli hanno permesso di segnare contro il Verona (con una bella scivolata ad anticipare l’avversario) e contro il Benevento (tocco a porta vuota sul pallone sul quale c’era scritto: basta spingere).

A Benevento il terzino aveva servito un altro pallone al bacio a Edin, ma il terrorizzato Venuti ha trasformato in autogol quella che sarebbe stata la tripletta del bosniaco. Kolarov ha giocato pi๠di tutti e, visto che alla Roma (come al Sassuolo nello scorso campionato) gli infortuni muscolari non sono merce rarissima, c’é chi teme l’usura per un giocatore oltre i 30 anni. Kolarov, perà², é un eccezionale gestore di se stesso. In partita, a volte, sembra quasi sonnecchiare per partire poi in devastanti raid. Sa gestirsi, insomma, e dovrà  farlo anche nelle prossime settimane, quando non potrà  riposare. Kolarov é stato infatti convocato dal commissario tecnico della Serbia, Slavoljub Muslin, per le prossime due gare delle qualificazioni ai Mondiali 2018: contro l’Austria il 6 ottobre e contro la Georgia il 9. In nazionale Aleksandar ha giocato 70 partite e segnato 10 reti.

Notiziario: nell’allenamento di ieri si é rivisto in gruppo Radja Nainggolan, assente mercoleda a Benevento, che sarà  sicuramente convocato per la gara di sabato (ore 15) contro l’Udinese. Deciderà  Di Francesco se schierarlo titolare o portarlo in panchina, visto che le prossime due gare, prima della sosta perle nazionali, saranno quella di Baku contro il Qarabag e quella di San Siro contro il Milan.

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