Di Francesco torna alla Roma come allenatore, in passato calciatore e team manager

Gazzetta dello Sport, C. Zucchelli


La prima volta che é entrato all’Olimpico e ha visto la Sud piena, parole sue, gli sono «tremate le gambe». Retorica? Stando a chi conosce bene Di Francesco, no: quando racconta di come si sia sentito protagonista l’anno dello scudetto pur giocando pochissimo «perchà© la contavano gli uomini», quando racconta del negozio di abbigliamento che ha ad Empoli con Montella, quando con orgoglio ricorda l’apertura di un campo sportivo in Kosovo con Tommasi, quando non fa fatica a nascondere che l’esperienza da team manager a Trigoria non é stata indimenticabile, Eusebio non ha peli sulla lingua. Quindi, se dice che la Sud gli ha fatto tremare le gambe é vero, e chissà  se succederà  anche ad agosto, quando ci tornerà  da allenatore della Roma.

TERZO RUOLO – Sarà  la versione 3.0: giocatore, dirigente, adesso tecnico, con la speranza di raccogliere gli stessi successi. In campo ha vinto uno scudetto, quando era team manager la Roma fece il record delle 11 vittorie, adesso tocca a lui ricominciare: il centrocampista di 28 anni voluto da Zeman e confermato da Capello, ha lasciato spazio prima al dirigente che si sentiva poco a suo agio in giacca e cravatta senza potere decisionale, poi all’allenatore. In uno spogliatoio pieno zeppo di personalità , da Totti a Montella, fino a Emerson, Batistuta, Cafu e Candela, Di Francesco riusciva ad essere importante, anche se in campionato, reduce da un crac al ginocchio, giocಠappena 5 partite nel 2001.

GOL E INFORTUNIO – In tutto, in giallorosso, 129 partite e 16 reti, la prima in Coppa Italia contro il Verona, l’ultima in campionato contro il Piacenza. Impossibile non ricordare, poi, nell’estate del 1999, il brutto infortunio causato da una ginocchiata di Mangone, che gli provocಠuna bolla d’aria al polmone sinistro. Tanta paura, ma nessuna grave conseguenza. Nell’anno d’oro 98-99, con Zeman, da centrocampista affinಠla mira, arrivarono otto gol, di cui quello alla Lazio nel 3-3 del 29 novembre 1998.

CON FRANCESCO – Si abbracciarono, lui e Totti, e si abbracciarono anche nella notte di Roma-Milan, nel 2001, quando l’Inter pareggiಠcontro la Lazio e fu lui a dare al capitano la notizia del gol di Dalmat. La foto di quel momento oggi gira tra i tifosi della Roma, che sognano un altro abbraccio cosa, anche se con ruoli diversi.

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