Bruno Uvini e la Roma: si può fare a gennaio

Bruno Uvini è l’ultimo nome accostato al calciomercato della Roma negli ultimi giorni. Il difensore brasiliano, nato il 3 giugno 1991 a Capivari, è un atleta alto 188 cm, molto pericoloso sui calci piazzati, bravo in marcatura ma anche in possesso di una discreta velocità. E’ stato capitano della nazionale Under 20 che ha vinto sia il Sudamericano, sia il Mondiale Under 20. Il Genoa fino a poco tempo fa era in vantaggio sul giocatore, ma adesso si è aggiunta la concorrenza della Roma e del PSG. In Germania lo segue l’ Hoffeneim. Qua sotto riportiamo uno stralcio della sua intervista al Corriere dello Sport.

Uvini, sa di essere finito nel mirino di diverse squadre europee importanti?

“Sì, me lo hanno detto i miei agenti. Con la Seleçao Under 20 da poco siamo diventati campioni del Sudamerica e campioni del Mondo.

Inevitabilmente tutti noi che componevamo questa squadra abbiamo avuto una grande visibilità. Sono contento che ci sia attenzione nei miei confronti, è naturale, anche perché il mio obiettivo è giocare in Europa nella prossima stagione. A dire la verità in particolare mi piacerebbe venire in Italia, terra dei miei avi. Vorrebbe dire realizzare un sogno”.

Pensa di essere pronto per la Serie A?

”Credo di sì. Tutti gli allenatori delle squadre giovanili in cui ho militato mi hanno sempre detto che avevo la testa e lo stile del giocatore europeo. Credo di potermi abituare rapidamente al calcio e al modo di vivere dei paesi europei”.

Guarda in tv il campionato italiano?

”Quando è possibile, sempre. In Brasile la Serie A è trasmessa regolarmente e se non mi alleno o non gioco sono incollato davanti alla tv. Tatticamente credo che sia il campionato più evoluto al mondo: molto competitivo, di ottimo contenuto tecnico e poi ha una caratteristica che lo fa somigliare a quello brasiliano”.

Ha parlato con qualche brasiliano che gioca in Italia?

“Durante il Mondiale Under 20 appena vinto in Colombia ho avuto modo di diventare amico con Philippe Coutinho dell’Inter. A lui ho chiesto di tutto, su come ci si allena, sul pubblico, sulla vita di tutti i giorni. Mi ha parlato benissimo del Paese, della gente, dell’organizzazione delle società e mi ha assicurato che non avrei nessun problema ad adattarmi”.

Come caratteristiche crede di essere simile a qualche difensore della nostra serie A?

Io ammiro molto Thiago Silva del Milan e Lucio dell’Inter. Sono due eccellenti difensori centrali brasiliani che hanno fatto e stanno facendo una grande carriera nelle squadre di club e nella Seleçao. Spero di fare lo stesso percorso ovvero successi nella squadra dove giocherò e nella mia nazionale. Intanto cerco di studiare questi due fenomeni e di imparare tutto il possibile”.

Quali sono le sue doti migliori?

“Sono un difensore centrale con un gran fisico e forte di testa. Me la cavo anche in velocità”.

E’ contento della sua stagione al San Paolo finora?

“Purtroppo non ho avuto modo di giocare molto con il San Paolo. Ho passato alcuni mesi con la nazionale Under 20 per disputare e vincere il campionato Sudamericano e poi il Mondiale. Al rientro nel club, ho avuto un piccolo infortunio (distorsione alla caviglia, ndr) e per questi motivi ho giocato poco, ma sia la dirigenza che il pubblico mi hanno fatto sempre sentire importante. Il San Paolo è un club meraviglioso”.

In Italia si parla molto dell’interessamento per lei di Roma e Genoa. Cosa ne sa?

(Sorride) “So che alcuni club europei mi seguono e mi ha fatto molto piacere sapere che due grandi società come la Roma e il Genoa si sono interessati a me. Arrivare in Italia vorrebbe dire realizzare un sogno. Per ora questa è la mia priorità”.

Alla Roma i brasiliani hanno una tradizione importante e adesso ci sono Juan, Cicinho, Simplicio e Taddei.

“Mentre nella scorsa stagione c’erano anche Julio Sergio e Doni… Lo so, mi sono informato… Juan è stato ed è un grande difensore centrale, anche della Seleçao campione del mondo. Alla Roma hanno giocato e giocano tanti miei connazionali che hanno reso lustro al nostro Paese. Quella giallorossa è una squadra, una grande squadra, molto conosciuta in Brasile e abituata a valorizzare i brasiliani. Ultimamente con Luis Enrique i giovani hanno molto spazio e questa mi sembra una buona cosa”.

Anche il Genoa è pronto a investire su di lei.

“Il Genoa è sicuramente una squadra con una grande tradizione e so che anche questo club lavora bene con i giovani. Ci sono brasiliani noti con Ze Eduardo, il giovanissimo Chera e altri calciatori di ottimo livello come Veloso e Palacio. Io sogno di arrivare in una società blasonata e organizzata e sia la Roma che il Genoa rispondono a questo profilo”.

Lucas, suo compagno di squadra, potrebbe arrivare in Italia? Lo vorrebbe come avversario o come compagno?

Lucas è un amico, un grande amico, e abbiamo vissuto per anni insieme nel settore giovanile del San Paolo, nelle nazionali ed ora in prima squadra. E’ un ragazzo d’oro, buono, educato, un professionista impeccabile, un grande giocatore. Lo vorrei tutta la vita come compagno, ma anche da avversario sarebbe affascinante affrontarci”.

Nel San Paolo con voi c’è anche Casemiro, un altro talento del quale in Italia si parla molto.

“Con Casemiro abbiamo vinto tutto con le formazioni giovanili del San Paolo e con la Nazionale. Anche lui è un amico: abbiamo passato tante giornate insieme di ritiro e ci capiamo con uno sguardo. Lui ha il fisico e lo stile del giocatore europeo”.

Per il suo futuro cosa desidera?

“Il mio sogno è l’Italia. Mi spiace ripeterlo così tante volte, ma è questo il mio grande desiderio in questo momento. Vorrei riuscire a vincere in una grande squadra e poi anche nella nazionale brasiliana come hanno fatto Lucio e Thiago Silva. Vorrei ripercorrere la loro stessa storia”.

Quindi tra le sue opzioni professionali prima una formazione italiana poi Psg e Hoffenheim, gli altri due club che negli ultimi giorni hanno mostrato un interesse concreto nei suoi confronti?

E’ così. Il Psg è una grande società e lì ci sono brasiliani importanti come Nenè o dirigenti noti come Leonardo. Sarebbe bello giocare là, mica posso dire il contrario, così come volentieri andrei all’Hoffenheim, squadra che sa lavorare con i giovani, farli crescere e valorizzarli, ma credo di non mancare di rispetto a nessuno se dico che il mio sogno è l’Italia. Sono cresciuto con questo desiderio e spero di realizzarlo presto”. e spero di realizzarlo presto”.

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12 commenti su “Bruno Uvini e la Roma: si può fare a gennaio”

  1. Beh…ha detto che vuole l’Italia,ha detto che vorrebbe Lucas e Casemiro in squadra,ha detto che vuole una squadra,seria e che sappia valorizzare i giovani…e allora accontentiamolo no? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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  2. Ecco gli aquisti da fare a gennaio,uvini e magari un terzino giovane poco costoso ma promettente stop nn spendimo,che ad agosto tocca fallo bene e in modo mirato.
    Poi vendiamo tutta la merda possibile a gennaio:mrgreen: che sta a trigoria,ripuliamoci bene.

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      • basta che se la bevemo noi alla fine va bene. :mrgreen:
        NN è che famo er calcio champagne e poi se lo bevono l’altri come è gia successo quest’anno :mrgreen:
        Famo un bel calcio e famo punti e soprattutto magnamose e bevemose tutto noi,e nn buttamo 6/7 milioni per un NON-TITOLARE BORINI

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