Juventus, Ranieri: “Vinciamo per uscire dalla crisi”

Quando le voci di mercato sono più importanti dei risultati, si potrebbe pensare a un altro segnale che la crisi è ormai alle spalle. Claudio Ranieri glissa sulle indiscrezioni che vorrebbero i rappresentanti di Diego in visita a Torino per parlare con la dirigenza della Juventus. «Se i manager sono venuti a Torino, magari c’è il Toro dietro al giocatore. O il Moncalieri. O magari sono venuti per il salone del gusto. Ah, è già finito? Allora sono arrivati in ritardo», dice con un mezzo sorriso il tecnico bianconero. Ma a parte il mercato, davanti al cammino della Juve si presenta il Bologna tornato in crisi dopo la «rinascita» conseguente alla vittoria con la Lazio. «Contro il Bologna è una gara più difficile che contro le grandi: per noi tutte gare sono delicate perchè vogliamo sempre dare il massimo. Fare punti a Bologna ci permetterebbe di uscire definitivamente da una situazione delicata e sarebbe importante. Sarà una partita tremenda perchè contro le grandi il Bologna si esalta. Ha Battuto il Milan e la Lazio aggredendole. Noi veniamo da due ottime prestazioni: con Real e Torino avevamo smarrito qualcosa, ora lo stiamo ritrovando e dobbiamo continuare così. Il Bologna sta in un momento particolare: è una squadra che ha dei dubbi e vuole certezze. Noi dobbiamo andare lì a fare la nostra gara, senza pensare agli altri». Senza pensare ai cali di forma fisica, che potrebbero anche esserci dopo la difficile settimana appena trascorsa: in parecchi hanno notato un secondo tempo sottotono nel derby. «Bisogna tenere conto del fatto che ci sono anche gli avversari. Noi attacchiamo, ma poi c’è anche l’avversario che attacca e quindi devi metterlo in conto. Anche gli altri vogliono far bene. Non giochiamo mica da soli». Situazione infortunati.«Iaquinta potrebbe giocare dal primo minuto, valuterò. Ma sta migliorando. Camoranesi ieri ha fatto l’allenamento intero con noi per la prima volta. È in fase di recupero ed è già una buona notizia. Ma in ogni caso non è pronto per i 90 minuti. D’altronde giocare ogni tre giorni non aiuta a risolvere problemi di questo tipo: ora se hai qualche problema per un paio di settimane, salti 6 gare. Prima magari ne saltavi soltanto due. L’importante è recuperare piano piano tutti. Alcuni giocatori stanno spingendo al massimo e prima o poi dovrò farli riposare, sperando che gli altri abbiano recuperato». E quelli chiamati a dare il loro contributo ce la stanno mettendo tutta. Vedi Ekdal. «Il ragazzo ha ottime qualità- spiega Ranieri- Se avesse la possibilità di giocare con più continuità migliorerebbe. Ma dobbiamo unire l’utile al dilettevole e fare punti. Lui si applica e ha un buon futuro. Però il discorso è lo stesso di Giovinco: se le cose vanno bene, metti dentro ragazzi e gli dai la possibilità di fare bene. Ora bisogna valutare tutto». Come l’impiego di Nedved al centro. «È una soluzione fatta vista l’emergenza infortuni. Per cui finchè l’emergenza continua, avrà dei margini di miglioramento anche giocando da centrale». Proprio il giocatore ceco si è fatto notare nei giorni scorsi per le dimostrazioni d’affetto nei confronti del suo tecnico. «Lui è un ragazzo leale. Quel che pensa dice. Lo dicevo che eravamo uniti ed è un rafforzativo a quello che pensavo. Quindi: vero quello che dicevo, falso quello che raccontavano in giro». Anche perchè le previsioni di inizio campionato di Ranieri lasciano ben sperare la Juve: il «ciclo» delle grandi squadre non è ancora finito. Anche se… «Prima o poi le minori dovranno mollare la presa e torneranno al comando le grandi. Credo che le piccole saranno buone compagne di viaggio delle grandi fino alla fine. Ho letto l’articolo di Sacchi sulla Gazzetta e s’è dimenticato il Genoa. È una squadra che gioca molto molto bene e credo che resterà là in alto fino alla fine». Spazio lasciato in chiusura per un commento sulla questione Gilardino e la squalifica decisa dopo il gol di mano contro il Palermo. «Non voglio parlare in maniera particolare di Giardino, anche perchè non ho visto le immagini e non so com’è stato il fallo. Però se chi giudica vede che c’è una volontà sfacciata di segnare con la mano, è giusto agire con la prova televisiva e squalificare il giocatore in questione. Però non sto parlando di Giardino: domani non dite che accuso Gilardino».

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