Finalmente Menez

Rassegna Stampa | CorSport | Il Corriere dello Sport ripercorre l’avventura alla Roma di Menez, che finalmente si sta affermando come l’uomo in più di questa squadra, dopo due anni di tentennamenti…

Insostituibile. Anzi, meglio dire sostituibile, ma titolare, sempre o quasi, come lui solo Marco Borriello nelle venti formazioni di campio­nato fin qui presentate da Claudio Ranieri. Mai tanto Jeremy Menez, detto Jerry, nella Roma. Pure se, fin qui, è stato di gran lunga il giocatore più sostituito dal tecnico romanista, quattordici volte in campionato, tre in Champions. Ma a guardare bene la situazio ne in questo ca so le sostituzio ni possono esse re ridimensio nate a un detta glio perché è lui, insieme a Borriello, la marcia in più di questa Roma, il giocatore in grado di cambiare il corso di una partita, l’attac cante capace di spaccare in due la di fesa avversaria per creare le pre messe del gol. Se poi dovesse comin ciare pure a segnare qualche rete in più, allora la squadra giallorossa si ritroverebbe un campione a tutto tondo, al punto da giustificare quella clausola da venticinque milioni che fu inserita nel momento in cui il di­rettore sportivo Daniele Pradè riuscì a strappare il sì del Monaco per portarlo a Trigoria per una cifra di dieci milioni e mezzo che all’epoca fece un po’ gridare allo scandalo, ma che oggi tutti hanno capito come non fos se certamente esagerata.

UOMO IN PIU’ – Dopo due stagioni trascorse a guardare, capire, mugugnare, migliorare, oggi il francese è l’uomo in più di questa Roma che sarà pure sempre alle prese con casi più o meno evidenti, litigi da spogliatoio e da campo, polemiche, eppure è a sei punti di distanza dalla prima, negli ottavi di finale di Champions League e domani sera in un derby secco, novanta minuti da apnea, si gio cherà la qualifi cazioneai quarti di finale di una coppa Italia che ce ne sono nove nella bachecaromanista, ancora una e ci si potrà cucire la coccarda tricolore sulla ma­glia. E’ lui, Jerry, come lo chiama Ranieri, la fantasia, il dribbling, la progressione, l’estro di una squadra che spesso, in questa stagione, si è aggrappata al talento di questo 23nne nato e cresciuto nelle ban lieu parigine, capace di stupire con giocate che voi umani non potete neppure imma ginare. Anche per queste ragioni, il francese è diventato uno dei pochi in sostituibili della Roma, come lo sarà nel prossimo derby, il giocatore a cui il tecnico ha affidato e continuerà ad affidare le chiavi offensive del gioco della sua squadra, nella convinzione,peraltro, che il ragazzo il meglio lo debba ancora far vedere. Soprattutto in fatto di gol, appena due in questa stagione, uno al Basilea in Champions League, un altro fantastico, all’Udinese, al termine di una giocata che ha fatto il giro del mondo.«Lo so anch’io che devo realizzare qualche gol in più, sto lavorando per questo»ha ammesso recentemente il gioca tore che, alla terza stagione da roma nista, sa benissimo pure lui come una rete decisiva in un derby vorrebbe dire cancellare gli ultimissimi dubbi sulle sue reali possibilità di diventa re un protagonista assoluto.

SEGNO – Finora al ragazzo delle ban lieu con la faccia di chi sembra sem pre che ti stia facendo un favore, non è riuscito a lasciare il suo segno sul la pelle della Lazio. Un po’, per la ve­rità, c’è riuscito in quello del girone di ritorno del passato campionato, mandato in campo da Ranieri nella ripresa, fuori Totti e De Rossi, den tro Menez e Taddei, stracittadina ri baltata, con il francese che si procu ra la punizione dal limite che Mirko Vucinic ha trasformato nel delirio giallorosso. Ancora troppo poco per uno come lui, gio catore che quando non aveva ancora compiuto di ciotto anni, in Francia era considerato il baby con maggiore ta lento, più ancora di Nasri, Ben Arfa, Benzema. Questo derby di coppa Ita lia che mette in palio anche la possi bilità di continuare a inseguire il tro feo, può essere davvero l’appunta mento giusto per Jeremy Menez. Quello per confermare la sua insosti tuibilità in questa Roma. E solo at traverso questa il francese avrà la possibilità di riconquistare una ma glia per la sua nazionale. Jerry ci tie ne tantissimo, la prossima partita della Francia non è lontana ( 9 feb braio), il derby può essere il trampolino perfetto perché Laurent Blanctorni a fargli una telefonata.

Condividi l'articolo:

37 commenti su “Finalmente Menez”

  1. Io sono il primo estimatore di Mènez, e non nascondo quanto mi piaccia ma allo stesso tempo sono stra-convinto che lui possa fare molto ma molto di più di quanto stia facendo ora… certo avere un allenatore (niente critiche gratuite o polemiche, è solo un dato di fatto) che preferisce la fase difensiva la dice lunga su quanto possa crescere questo giocatore in questo momento.. fatelo giocare con un Ferguson o un Wenger, gente che insegna calcio, e vedrete che Mènez diventerebbe imprendibile.. davanti fanno tutti un po’ come je pare perchè non sanno che fare quando hanno la palla, questo sta facendo giocare male pure Totti, figuratevi gli altri.. davanti senza schemi la Roma gioca con butta la palla dentro e speriamo in Borriello.. ne risentono tutti di questo “schema”.. poi certo che paragonare Totti a Mènez.. eeeeeeeeeeeehhh quante ne deve ancora mangiare il francesino 😉

    Rispondi
  2. Menez è un grande… e ha ancora ampi margini di miglioramento…
    Con lui, dopo Totti, in quel ruolo siamo coperti per almeno altri 10 anni

    Rispondi
      • il resto, e cioè la tua storia che si intreccia con quella della Roma e di Roma, dovrebbe essere quello che cementa la tua identità di tifoso, il bagaglio d’esperienza e di sogni vissuti che dovresti tenerti caro… perchè ti hanno portato gioie e dolori così grandi che ti hanno fatto perdutamente innamorare dei colori giallorossi.

        ma tanto chi sputa in aria, je ricasca in testa…

  3. a me menez piace, ma come dico x molti giovani, ha i mezzi per diventare un guoriclasse ma ancora non lo è. è solo presuntuoso e basta. ha dei numeri incredibili ma qualche goal in piu dovebbre farli, ha un tiro da 0 a 0 tira stracci bagnati troppo poco x chi cone la sua presunzione vorrebbe diventare un fenomeno.e poi ha 23 anni a 23 anni totti era campione d’italia con la roma

    Rispondi
      • con tutto il rispetto, totti di 10 anni fa, inserito nel desolante panorama italiano odierno (il livello del campionato è INFINITAMENTE inferiore rispetto a 10 anni fa) lo scudetto lo vinceva da solo!

        aò… è incredibile… questi più parleno e più nun se rendono conto de che stanno a dì… non so quanti anni hai e dov’eri 10 anni fa, ma io stavo in Sud e mi ricordo un gol STRATOSFERICO al volo in Roma Udinese dell’anno dello scudetto…. INOLTRE QUELL’ANNO, DIECI ANNI FA, TOTTI VIENE NOMINATO DALL’A.I.C. “MIGLIOR GIOCATORE ITALIANO DELL’ANNO” E SI CLASSIFICA 5° AL PALONE D’ORO…. SERVE ALTRO?

      • e questo non vuol dire che totti OGGI deve giocare ma vuol dire semplicemente che stai cnfrontando l’iconfrontabile…. menez a totti di dici anni fa… manco le scarpeeeeee….

  4. menez uguale a alvarez capisco perchè qualcuno vuole sempre taddei in campo e perrotta POVERI NOI!!! e scometto che ranieri è il migliore allenatore del mondo

    Rispondi
    • aò, ne avessi beccata una di cosa che penso… non ho detto che è UGUALE a alvarez, reputo Ranieri una sciagura senza precedenti, Taddei un morto che cammina e Perrotta du’braccia rubbate all’agricoltura…. ahahahahahahah… evviva… ecco n’artro paladino der fenomenez…

      Rispondi
      • menez e vucinic nel bene e nel male insieme a borriello sono quelli che tengono in piedi l’armata brancaleone guidata da ranieri da norcia QUESTI CORRONO PER 90 MINUTI i tuoi fenomeni passeggiano

      • voglio pensare che ci fai piuttosto che esserci… io non mi lego a nessun giocatore. tifo una squadra, al contrario di te che evidentemente hai bisogno di identificare un faro che ti guidi nella tua burrascosa vita di “tifoso”…

      • quello e’ ovvio,possiamo solo tifare i colori e sperare che ai calciatori quei colori piacciano almeno il 20% di quanto piacciono a noi

      • ma perche giudicate chi la pensa diversamente da voi. non riuscite ad esprimere un vostro giudizio sincero e a non giudicare il giudizio di altri???? vi rimane complicato???? bah

    • che paragoni è chiaro che menez non è alvarez ma menez non ha dimostrato nulla questo non puoi negarlo. ha i mezzi ma se li sfruttasse sarebbe meglio.
      è una seconda punta menez, dalal sua parte ha che ranieri gli fa fare il terzino destro e questo è a suo favore. ma come ho scritto prima una seconda punta che segna 2 goal a stagione è poco

      Rispondi
  5. deve trattenersi mezzora dopo gli allenamenti con ranieri a calciare in porta,non sa tirare,anche se non so quanto possa saperne di fondamentali uno che faceva il difensore

    Rispondi

Lascia un commento