Ranieri: “Col Milan l’impresa è possibile”

Rassegna Stampa | GaSport | Sulla Gazzetta dello Sport si fa un po’ il punto della situazione del mister Claudio Ranieri, soprattutto dopo le ultime vicende a lui legate.

Unuomosolo al comando. La sua maglia non è biancoceleste (ci mancherebbe altro) e il suonome non è Fausto Coppi, però a guardarlo bene alcuni tratti di malinconia dell’Airone in lui si cominciano a scorgere. Comprensibile. D’altronde Claudio Ranieri è sempre più un uomo solo, costretto ad esporsi in prima persona— nel bene e nel male— ai venti della tempesta mediatica che a Roma non s’interrompe mai. Fratture Cinquecento giorni sulla panchina giallorossa, senza aver avuto alle spalle la solidità di una società— prima nella bufera e ora in vendita —, in qualche modo hanno cambiato anche l’atteggiamento di un allenatore che, nell’iconografia dei «media», sembra passato dall’essere il Sir Ranieri al sentirsi trattato da Sor Claudio.

Intendiamoci, il tecnico ha le sue parziali responsabilità in questa metamorfosi perché, nei momenti difficili (da prima del match col Bologna a dopo il derby) ha accentuato i tratti di romanità dei suoi atteggiamenti. Una maniera fin troppo facile per cercare di assicurarsi quei consensi della piazza che però, alla lunga, hanno il fiato corto. L’attualità, infatti, denuncia tensioni sempre più evidenti per la gestione di alcuni giocatori vecchi e nuovi che, non trovando sponda ai vertici (anche i dirigenti sono logicamente depotenziati), scaricano le frizioni nello spogliatoio e in campo. Polemiche Il battibecco avuto in diretta tv su Sky è stata la punta di un iceberg, la cui parte sommersa è da prendere davvero in esame, al di là della nuova replica di ieri di Massimo Mauro («è un allenatore in difficoltà») o del comunicato di Mediaset Premium a caccia di visibilità.

Dall’entourage dell’allenatore, infatti, fanno sapere ad esempio che l’ormai cronica mancanza di conferenze dei calciatori a Trigoria, non fanno altro che sovraesporre Ranieri, sempre al centro del tritacarne mediatico. Ieri, però, la presidente Sensi (che già domenica aveva difeso il tecnico contro Mauro) è uscita allo scoperto. «Ora lavoreremo per la gara di sabato che èmolto importante. Scendere in campo a Milano contro questo Milan non è semplice. Possiamo giocarcela fino in fondo, poi vedremo cosa succederà. I punti in palio d’altronde sono tanti, il campionato è lunghissimo. La piazza non è nervosa. Certo, le aspettative sono sempre grandi quando si parla di Roma perché è una grande squadra, ma a Trigoria c’è serenità». Parla Alemanno Non proprio. A dispetto delle rassicurazioni della Sensi, infatti, Adriano ha ormai già deciso di tornare in Brasile, Pizarro è amareggiato per essere messo da parte ed anche Vucinic mugugna. Mancano certezze su moduli e gerarchie, sussurrano da Trigoria.

Su tutto questo aleggia la questione societaria. Domani saranno depositate tutte le offerte vincolanti e, al solito, ieri il sindaco Alemanno si è concesso i 5 minuti di calcio. «Per l’acquisto del club ci sono 4 pretendenti, due internazionali e due nazionali, maper la chiusura della vicenda bisognerà attendere gennaio-febbraio. Longarini? No comment». E allora, in questo contesto, sono più spiegabile le difficoltà di Ranieri, che vede tra l’altro incombere esplicitamente su di lui l’ombra di Ancelotti sul suo futuro di allenatore in scadenza di contratto e sempre più attratto da un ritorno al calcio estero. Cassetti c’è E allora? Meglio guardare avanti, al Milan appunto. A differenza da quanto da noi segnalato ieri, Cassetti ci sarà perché non squalificato, mentre perso Lobont (lesione al polpaccio destro), il tecnico ritrova Doni. «I grandi appuntamenti li abbiamo sempre giocati bene, Siamo capaci di fare l’impresa». Vero. E Ranieri, sir o sor che dir si voglia, ne avrebbe proprio bisogno.

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1 commento su “Ranieri: “Col Milan l’impresa è possibile””

  1. Possiamo farcela solo se la Roma gioca da Roma e non da rometta, il che significa calma e attendere le occasioni giuste per colpire, il tutto parte da una formazione azzeccata dall’inizio (dovrebbero giocare i giocatori più in forma)e da una mentalità vincente e non da ultima della classe con il cappello d’asino e dietro la lavagna! Forza Roma che io a milano ci sono!!!!

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