Spalletti: “La società? Penso al campo”

La conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, a Trigoria alla vigilia di Roma-Torino, partita valevole per la trentacinquesima giornata del campionato di Serie A.

Una settimana sotto il segno di Francesco Totti. Come ha vissuto a livello di emozioni questa vicenda?

Io sono dispiaciuto per quello che è successo a Francesco Totti, ci dobbiamo giocare ancora molto, lui è un punto di riferimento importante. L’ho trovato tranquillo e sereno dopo questo fatto, qui si vede che i medici hanno fatto un buon lavoro a Villa Stuart. Mi è sembrato voglioso di riprendere subito, non ha lasciato spazio a depressioni. Per il suo futuro e della Roma è molto importante. L’ho trovato anche molto televisivo, stava bene.

Ora la Roma che deve fare?

Fare le stesse cose che deve fare un calciatore professionista: ha l’obbligo di continuare a correre per rosicchiare punti all’Inter, finché matematica non ci condanni. C’è da allenarsi seriamente, da far le cose con interesse e poi vincere le partite.

Rimpianti ci sono?

Rimpianti se si vanno a cercare, si trovano quanti ne vuoi. Però se ci giriamo troppo indietro, non si va avanti.

Le questioni societarie, la sua opinione?

Io ho degli obblighi professionali: devo dire che con noi la società si è comportata bene. I confronti che ha avuto la società con questi gruppi io non li conosco, di conseguenza io penso a sviluppare bene la mia professione. E anche i ragazzi non si devono lasciar turbare da queste voci, sarebbe sintomo di fragilità.

Il Manchester in semifinale non ha dimostrato. Rimpianti?

Partite belle non se ne vedranno mai quando si arriva in fondo alle competizioni. C’è un livellamento di qualità che annulla lo spettacolo. Il Manchester rimane una grandissima squadra, nonostante la sua prestazione non sia stata attraente.

De Rossi continuerà a calciare rigori?

Quello si vedrà. Si fa sempre allo stesso modo, Daniele sa battere i rigori, così come Pizarro o Mancini.

Il Torino cosa ha rappresentato per lei, da appasionato di calcio?
La storia del Grande Torino la subisci, questi club riescono a fare notizia sempre. Il Torino ha un pubblico numerosissimo, appassionato, vive le situazioni con emotività e trasmette le proprie volontà. Verranno qui a fare una grande partita.

Il pericolo numero uno del Torino?

Hanno buone individualità, ma se la squadra non da’ il supporto giusto, non si riesce a portare a casa risultati. Nel reparto offensivo hanno tanti giocatori, con importanti caratteristiche e possono mettere in difficoltà in qualsiasi momento.

Mancini può giocare domani?

Lui è dentro, ma la formazione la dico domani.

Ci ha lavorato con il ragazzo?

Ci ho lavorato un po’ come lavoro con tutti. I calciatori sanno che ci sono momenti dove le cose vengono meglio e altri meno. Lui sono convinto, per il suo livello, saprà dare forza e considerazione alle sue prestazioni.

Aquilani come sta?
Molto meglio, anche se un po’ di fastidio nel calciare il pallone lo prova.

Ne parlate nello spogliatoio delle questioni societarie?

Qualsiasi cosa chiacchierata che riguarda la squadra, qualche attenzione la crea. Noi ne abbiamo parlato più di una volta di questo caso nello spogliatoio, però non vorremmo che disturbasse. Per quanto ci riguarda, dobbiamo rendere al massimo visto che la società ci paga sempre. Qualcuno potrà essere più turbato di altri, l’importante però è non perdere di vista i nostri obiettivi.

Per la programmazione della prossima stagione, è bene che certi discorsi si concludano in breve tempo?

E’ chiaro che va presa in considerazione la disponibilità a programmare, però sia io, Conti e Pradè stiamo già lavorando.

Il secondo posto è fondamentale?

Sì, è fondamentale, importantissimo. Dobbiamo cercare di diminuire il distacco dall’Inter, di conseguenza sapere che il secondo posto è da raggiungere. Nella ricerca mentale la ricerca è sempre la stessa: vincere. La Juventus sta facendo un buon campionato, ma anche noi siamo a posto.

Ipotizzando una partenza di Mancini, Cerci può essere preso in considerazione?

Noi stiamo lavorando, sappiamo cosa dobbiamo fare. Certi discorsi si fanno in ufficio.

Un ingresso di un nuovo gruppo potrebbe influenzare un progetto o quello rimane lo stesso?

All’ingresso di un nuovo gruppo ci pensano i Sensi, le intenzioni di questa famiglia sono state sempre quelle di continua crescita.

La partita di domani è più insidiosa di quella con il Livorno?

Sì, loro hanno più materiale.

Totti ha detto che lo scudetto è andato al 99%.

E’ stato realista, è chiaro che ora aumentano le difficoltà. Le percentuali non le so fare, ma il discorso che ha imbastito lui è corretto.

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