Diritti TV, con la nuova ridistribuzione la Roma é dietro solo la Juventus

Gazzetta dello Sport, A. Catapano

Tre considerazioni base. La prima: il montepremi crescerà , comunque ci guadagneranno tutti. La seconda: con i criteri della Melandri le big avrebbero guadagnato di pi๠e il divario col resto della Serie A sarebbe cresciuto. La terza: con i criteri della legge Lotti piccole e medie gratteranno qualche prezioso milioncino in pià¹, riducendo la distanza con le grandi. Niente di clamoroso, ma passi misurati verso una distribuzione dei proventi dei diritti tv pi๠equa e un campionato, ci si augura, davvero pi๠equilibrato e, quindi, avvincente.

I CRITERI – Lo raccontano le proiezioni che in questi mesi hanno fatto e rifatto a Palazzo Chigi. Due i numeri di partenza: il primo, 948.425.708 euro, é il totale dei proventi (già  decurtato del 10% di mutualità ) distribuito per il campionato 2016-17. Il secondo, 1.250.000.000 euro, é il valore, ipotizzato, della prossima torta da spartirsi. Probabilmente al ribasso, almeno se lo augurano i venti club di A, che confidano nelle abilità  di MediaPro. Ma non é questo che ci interessa. Le risorse, attuali e future, vengono distribuite con i criteri della Melandri (40% in parti uguali, 30% in base al bacino di utenza, 30% per i risultati sportivi) e con i nuovi, fissati dal ministro Lotti insieme alla Figc, e appena «licenziati» dalla Presidenza del Consiglio. Ricordiamoli: 50% in parti uguali, 20% in base al cosiddetto «radicamento sociale» (gli spettatori paganti degli ultimi 3 campionati valgono il 12%, l’audience televisiva l’8%), 30% in base ai risultati sportivi. Qui, vale la pena specificare meglio: la posizione in classifica (12%) e i punti (3%) dell’ultimo torneo valgono il 15%; i risultati degli ultimi cinque campionati il 10%; i risultati storici nazionali e internazionali (dal 1946-47) il 5%.

PIà™ EQUA – Il confronto tra Melandri e Lotti produce un risultato inequivocabile: il gap tra la prima e l’ultima della classe si riduce, passando da un rapporto di 4,3:1 ad uno di 3,4:1. Non é ancora la democrazia inglese (1,6:1 il rapporto in Premier), ma la Serie A diventerà  meno iniqua della Liga spagnola (3,7:1) ed equa quasi quanto la Bundesliga tedesca (3,2:1). In termini di milioni di euro, se con la Melandri oggi tra prima e seconda pi๠ricche ne ballano 23 e mezzo, che diventerebbero quasi 31 con un montepremi da 1,25 miliardi, con i criteri del decreto Lotti oggi la distanza sarebbe di 15 milioni e dalla prossima stagione non arriverebbe a 20.

LA JUVENTUS – Partiamo dalla pi๠grande. La Juventus, che in questi mesi é stata osservatrice molto attenta del lavoro al ministero, oggi porta a casa circa 104 milioni, che dal campionato 2018-19, con i vecchi criteri, sarebbero diventati (si ipotizza) 137. Con i nuovi parametri, invece, oggi avrebbe percepito circa 90 milioni, mentre dalla prossima stagione dovrebbe prenderne circa 118. «Solo» 14 in pi๠del valore attuale, non i 33 che gli avrebbe garantito la Melandri.

LE MILANESI – Scompensi simili avranno i due club di Milano: il Milan sarebbe cresciuto dagli 80,5 milioni della stagione 2016-17 ai 106 del prossimo campionato, e invece dovrà  Â«accontentarsi» di sfiorare i 90. L’Inter sarebbe passata da 76 a 100 ma finirà  per pareggiare la cifra dei rossoneri.

IL BALZO DELLA ROMA – Le altre grandi non ci rimetteranno, anzi. Guardando l’attuale classifica di A, pi๠si scorre verso il basso pi๠aumentano i benefici. Il Napoli farà  pari e patta: nel 2016-17 ha preso 71,5 milioni, l’anno prossimo ne avrebbe presi 94,2, ne prenderà  94,3. La Lazio crescerà  di poco, da 76,1 a 76,8 (comunque 19 milioni in pi๠dei 57,8 che incassa oggi). La Roma passa da 96 a 98,5, valore che nel prossimo campionato dovrebbe portarla al secondo posto della classifica delle pi๠pagate, davanti alle milanesi, seconda solo alla Juventus. Rispetto alle cifre attuali, il club giallorosso sarà  anche quello che farà  il balzo pi๠lungo: da 72,8 a 98,5, un incremento di quasi 26 milioni. Seguito dalla Fiorentina, che nel campionato 2018-19 dovrebbe incassare circa 75 milioni, quasi 24 in pi๠dei 51 e mezzo presi nella stagione 2016-17.

CASO CAGLIARI – Incrementi importanti registreranno anche Sampdoria (18,8) e Genoa (17,2). Tra le piccole, l’unica a rimetterci sarà  il Cagliari. Strano caso quello del club di Giulini: l’anno prossimo guadagnerà  circa 9 milioni in pià¹, ma con la vecchia Melandri sarebbero stati dieci. Probabilmente penalizzato dalla capienza particolarmente limitata del Sant’Elia, con cui ha dovuto fare i conti, é proprio il caso di dire, fino allo scorso campionato.

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