Di Francesco ed il 4-2-3-1, la formula vincente?

La Repubblica, M. Pinci

La formula giusta l’ha trovata mescolando gli ingredienti come un cuoco inquieto, o un apprendista stregone. Dopo aver incrociato dodici formazioni diverse nelle ultime tredici, perà², Di Francesco una certezza ce l’ha: si chiama Cengiz àœnder, e la Roma ne é assolutamente dipendente. Lo ha capito quando quello ha fatto la stessa cosa che gli era riuscita contro Verona e Benevento: trovare la chiave per aprire la porta avversaria. L’Udinese é un’altra cosa, eppure é crollata quando a colpirla é stato lui. Lo 0-2 di Perotti nel recupero era solo il finale inevitabile di una partita incardinata stabilmente sullo 0-0 grazie agli sforzi di punte stitiche (all’intervallo, Dzeko e Perica avevano toccato meno palloni dei loro portieri), prima che àœnder decidesse di riscriverne il copione. Provoca euforia ma non é un allucinogeno e a volte ne basta una pillola. Come il sinistro indiavolato che ha scatenato contro il povero Bizzarri, che a quarant’anni certo non pensava di farsi prendere a pallonate da un ragazzino di Balikesir che con la Serie A ha impiegato sei mesi per prendere confidenza, ma ora la maneggia come desidera.

Un, due, tre: tre partite a segno consecutive, e tre indizi fanno la prova che la Roma di quel ventenne turco non puಠproprio fare a meno, per tornare quella che a inizio stagione aveva illuso i suoi tifosi e spaventato la concorrenza per il titolo. C’era riuscita sventolando altre bandiere: quella di Dzeko, indispensabile tra agosto e ottobre quando aveva segnato 10 gol in 10 partite, stordendo il Chelsea, affondando il Milan e cosa via. A un certo punto e senza nemmeno avvisare, di lui a Roma avevano perso le tracce (4 gol da metà  ottobre a oggi, uno al mese). Fortuna che nel frattempo Kolarov, accolto dalle pernacchie di tifosi miopi al punto da rimproverargli un trascorso laziale vecchio di sette anni, aveva iniziato a curare la crisi d’astinenza con dosi di piacere costanti, seppure diluite. Fino a quando non era bastato pi๠nemmeno quello ( ieri ha riposato ma il serbatoio era vuoto da un pezzo). La Roma aveva infilato allora un tunnel lungo 10 partite, illuminato giusto da due vittoriucce: a salvarla in quei giorni é stato spesso Alisson, su cui oggi ha messo gli occhi il Real.

Ma fuori dalla galleria l’ha portata l’ultima dipendenza. I gol di àœnder le daranno domani la forza di salire su un volo con destinazione Kharkiv per preparare l’ottavo di Champions contro lo Shakhtar, con la convinzione di essere tornata sà© stessa. Senza correre il rischio di perdere nel frattempo un posto tra quelli che valgono la Champions. E non poteva non essere un pensiero ingombrante, visto che da mercoleda giocherà  6 gare in 26 giorni, con Milan e Napoli subito dopo il viaggio ucraino. Lo scorso anno la stagione della Roma piegಠverso una smorfia di delusione a marzo, quando si sommarono le eliminazioni in serie da Europa League e Coppa Italia. Con l’idea scudetto abortita già  in inverno, stavolta, il periodo chiave é adesso. Ha una nuova coperta in cui avvolgersi la Roma – quel 4-2-3-1 mutuato dal “nemico” Spalletti con cui Di Francesco ha vinto tre partite di fila: «Ma la pi๠convincente é questa, c’é stato un cambio mentale». Se passera alla prova dello Shakhtar, sarà  vera gloria.

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30 commenti su “Di Francesco ed il 4-2-3-1, la formula vincente?”

  1. Concordo in tutto con la valutazione di Shoun su Florenzi e questo apre ad una riflessione.
    Essere un giocatore di provenienza dal vivaio interno è di per sé un valore aggiunto, in particolare con le attuali norme.
    Così come ha un peso l’essere romano e romanista.
    Anche il poter ricoprire più ruoli è un valore in più, a maggior ragione con l’attuale sistema di rose a numero chiuso.
    Per questo ci sta l’idea di un sostanzioso aumento col rinnovo trattato in questi giorni tra Monchi e l’agente di Flore.
    Però sento parlare di richieste del giocatore al limite del nostro tetto stipendi e questo ci sta meno considerato che, teoricamente, l’anno prossimo Flore sarà il piano B nell’ipotesi di assenza di uno tra Karsdorp e Cengiz Ünder.
    Si perché come acutamente osservato da altri il rovescio della medaglia della sua duttilità è che fa tutto bene ma niente in maniera eccellente.
    Un discorso simile può essere fatto con Pellegrini.
    Il giocatore è giovane ed ha qualità e questo, unito al fatto che è romano, romanista e proveniente da vivaio lo rende prezioso.
    Ad oggi però non dimostra ancora un rendimento da titolare inamovibile, sia nel ruolo di mezzala col 433, sia da mediano davanti alla difesa col 4231, sicché ci sta un adeguamento dello stipendio in cambio di una clausola rescissoria meno accessibile, ma anche lui non può pretendere la luna.
    Se poi entrambi, con buona pace dell’attaccamento alla maglia, valutano l’idea di andare a far panca alla Rubentus pur di guadagnare di più, beh…… vorrà dire che c’è ne faremo una ragione.
    Parere personale ovviamente.

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  2. E intanto ARTHUR si accasa al Barcellona per la modica cifra di 40 ml. Si vedeva che era troppo bravo per non suscitare l’interesse di qualche big europea.
    Speriamo che non ci sfuggano De Jong e Coric.

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  3. prendo spunto dal tuo post carissimo Val

    Val 20 febbraio 2018 il 11:18
    E vorrei aggiungere una cosa sulla questione ‘si vince con i campioni’.
    Questa affermazione si scontra con un’altra realtà, e cioè che ‘i campioni vanno dove si vince’.

    Bella squadra l’Atletico, deve però molto del suo fascino alla tigna di Simeone… ti porto un altro esempio spagnolo “vincente” il Siviglia, si, proprio quello di Monchi…. vincente, che comprava campioni in essere per venderli e continuare a vincere… quindi non sempre i campioni vanno dove si vince… però occorre sempre avere “culo” nell’azzeccare gli acquisti, da ciò si ricava il senso della frase di monchi sull’importanza di vendere e/o comprare bene. Un abbraccio carissimo e SempreForzaMagicaRoma.

    Cambiando discorso, vorrei spezzare una lancia ma anche tre per Florenzi.
    1) Si, non dovrebbero in quanto professionisti profumatamente pagati, ma i giocatori risentono delle voci di mercato.
    2) Le ha giocate quasi tutte da inizio campionato ed è normale che sia a corto di lucidità.
    3) Gioca terzino perchè non c’è Karsdorp altrimenti farebbe panca o si avvicenderebbe con Under.

    La formazione che mi piacerebbe vedere contro lo Shaktar:
    —— allison ———-
    -flo – kosta-fazio – kola –
    —— ddr -pellegrini ——
    under- gerson-perrotti
    —— dzeco —–

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    • Sì, Shoun,
      perfettamente d’accordo con te, infatti dicevo che l’unica alternativa, per vincere senza comprare campioni affermati, è proprio quella che dici tu: sbagliare pochissimo in sede di mercato e scovare spesso futuri campioni. Io ci aggiungo anche le nettezza delle regole!
      Al Fumante il gioco non è riuscito. Io non posso far altro che sperare riesca a Monchi.

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  4. Per la partita con lo Shaktar non so cosa aspettarmi.
    Da una parte le statistiche dicono che, salvo rari casi, le squadre russe/ucraine trovano sempre difficoltà in Europa al rientro dalla pausa invernale.
    Nel caso specifico però lo Shaktar non è stato in vacanza, ma ha impostato una tournée in giro per il mondo con il dichiarato scopo di arrivare pronto alla partita di domani.
    Sono mesi che si concentrano su questa partita ed avranno studiato nei dettagli i nostri punti deboli.
    Inoltre contro il Napoli hanno già dimostrato, oltre alla loro forza, la capacità di affrontare squadre che portano il pressing alto.
    D’altro canto noi arriviamo alla partita in crescita e dopo un filotto positivo.
    Eccezion fatta per il lungo degente Karsdorp e per il poco rilevante Gonalons siamo a pieno organico, finalmente con un ala destra in grande spolvero e con giocatori determinati come Edin e Radja che evidenziano chiari segni di ripresa.
    Non bisogna poi dimenticare il fattore Alisson che può spostare gli equilibri a nostro favore, come successo all’andata contro l’Atletico.
    Infine, lo Shaktar ha espressamente dichiarato che la sua priorità è il campionato. Certamente si tratta anche di una dichiarazione di facciata, ma il dato oggettivo è che loro sono anche concentrati sulla difesa del primo posto nel campionato ucraino, dove hanno 3 punti di vantaggio sulla Dinamo Kiev, mentre per noi, per quanto utopistico già dagli eventuali quarti, l’unico obbiettivo rimasto oltre alla qualificazione tra i primi 4 in campionato è andare più avanti possibile in champions.
    Insomma, al netto di tutto mi sembra che la previsione sul 50% di chances fatta da molti sia realistica, ma non sono escluse sorprese, sia in un senso che nell’altro.

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    • il fatto che non stiano giocando partite ufficiali da un pezzo è un vantaggio per noi.
      secondo me siamo più o meno pari come livello con loro.
      inciderà il fatto che sono abituati a giocare in certe condizioni meteo.
      firmerei per un pareggio e per giocarci tutto in casa

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      • Un pareggio con gol starebbe bene anche a me, ma il modo migliore per fare risultato è puntare a vincere.

      • secondo me dobbiamo giocare senza correre rischi e senza cercare il gol in modo ossessivo. se arriva bene, altrimenti ce la giochiamo in casa
        evitare contropiedi ed evitare di chiudersi a riccio

  5. Pallotta é un businessman
    la Roma gli interessa solo se gli fai fare business: Stadio e cemento
    ma é uno che lavora in modo “corretto” per quanto riguarda la legalità
    anche se abbastanza incapace sotto tutti gli aspetti sportivi, marketing, bilancio…
    l’affaire Milan lo fa sembrare immacolato e da adorare e tenercelo stretto
    ma rimane sempre un coglione anche se il presidente del Milan dovesse finire in prigione
    anche se quello dell’Inter dovesse retrocedere…..
    Un buon presidente é buono indipendentemente da quello che fanno gli altri
    e non solo perché gli altri fanno cagare che devo amare il mio.

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    • Chi si accontenta gode, mi insegnava mia nonna.
      Che Pallotta non sia un Presidente perfetto credo sia chiaro anche ai suoi sostenitori più incalliti ma francamente nel panorama attuale non lo cambierei con nessuno di quelli in circolazione. I Viola, I Mantovani, sono esempi più unici che rari, specie di questi tempi.

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  6. Beh, ad esempio una volta, almeno una sola volta, mi piacerebbe vedere il flusso in senso inverso, cioè un giocatore buono della Rubbe che viene alla Roma… come mai non succede? Certo, chi glielo fa fare? Vincono tutti gli anni, mica sono scemi a venire in una squadra che non vince mai.

    Oppure almeno uno scambio, una contropartita, tipo ti diamo un nostro calciatore e tu ci dai uno dei tuoi. Macchè, niente. Chissà perchè.

    E’ chiaro che così facendo poi i tifosi parlano di succursale Juve, ma potrebbe essere succursale Inda o qualsiasi altra squadra inglese o spagnola. Ripeto, la sensazione, sgradevolissima per un tifoso, è che a questa società appena gli sventoli sul muso un po’ di grana per un giocatore te lo impacchettano subito col fiocco e te lo portano pure a domicilio.

    Se questa è una programmazione vincente per il futuro, allora no grazie. Posso anche capire i ragionieri, i bilanci, il FFP, gli sponsor, le Coppe e tutto il resto. Ma io vorrei ancora vedere una volta un giocatore giallorosso alzare al cielo un trofeo. Non dico 10 o 5, almeno uno. Speravo che il capitano potesse farlo almeno una volta prima di smettere, ma non è andata. Vorrei toccasse a DDR, o a Florenzi. sarò un tifoso all’antica, ma che ci volete fare, godrei ancora molto nel vedere cucito il tricolore sulla maglia giallorossa. Voi no?

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    • Ma certo, Alex!
      Tutti vorremmo vedere la Roma vincere di nuovo. Io addirittura vorrei potesse aprire un ciclo in cui vince qualcosa con una certa regolarità, e sarebbe la prima volta nella sua storia. Non pretenderei che lo facesse al livello del Barcellona, ma sogno una Roma che si avvicini in qualche modo al modello Atletico Madrid. Al momento è un sogno, appunto. Così come è impossibile al momento che un giocatore della juve possa vedere la Roma come un miglioramento della sua carriera (molti di loro nemmeno li vorrei…in questo sono un po’ provinciale).

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    • E vorrei aggiungere una cosa sulla questione ‘si vince con i campioni’.
      Questa affermazione si scontra con un’altra realtà, e cioè che ‘i campioni vanno dove si vince’.
      C’è un’alternativa, secondo me. Senza campioni già affermati, si vince con la programmazione, con il fiuto sui giocatori che saranno campioni di lì a poco, con regole nette all’interno di una società e di uno spogliatoio, con pochissimi errori a livello di acquisti/cessioni. Se tutte queste cose funzionano ai massimi livelli, nessuna esclusa, si può vincere anche con una forza finanziaria minore. Altrimenti diventa quasi molto, molto difficile. Non abbiamo vinto nulla, fin qui, perché uno o più di questi elementi hanno fatto acqua.

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  7. Ciao Alex,
    rispetto la tua opinione, ma resto dell’idea che polarizzare i giudizi su Pallotta sull’asse imprenditore geniale/mentecatto totale non sia di aiuto per capire i fatti come effettivamente sono.
    Tu, nutrendo una sfiducia fortissima nei confronti di questa proprietà, ritieni che questa notizia sia credibile (e che addirittura riguardi anche Florenzi), anche se sappiamo che la maggior parte delle notizie di mercato che riguardano la Roma spesso non sono vere. Magari hai ragione tu e le cose stanno effetivamente così (non posso saperlo).
    Se però sia Pellegrini che Florenzi, come affermi, non disdegnassero la juve come destinazione o addirittura la desiderassero, a mio parere la responsabilità andrebbe quanto meno divisa, perché sarebbe la dimostrazione che i giocatori che si dichiarano romani e romanisti accentuano un amore che alla prova dei fatti non è poi così marcato. Con Pellegrini non reggerebbe nemmeno la necessità di monetizzazione, perché è stato detto in tutte le salse che la Roma perderebbe molti soldi se lo vendesse col contratto vigente.

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  8. Gli equilibri per il terzo e quarto posto con Lazzie e Inda continueranno a viaggiare sul limite di uno o due punti ogni domenica fino a fine torneo.
    Già domenica sera potremmo ritrovarci quinti di nuovo, perchè non sarà facile per questa Roma battere questo Milan. E poi si va a Napoli dai pummarola, sconfitta al 99%.

    Auguriamoci che almeno una delle due si incarti (l’Inda lo è già) ma sarà battaglia durissima sul filo di lana fino all’ultimo. E purtroppo siamo in svantaggio con i nerazzurri anche a pari punti. Toccherà almeno pareggiare il derbY per essere in vantaggio sui formellesi.

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  9. Io credo che l’operazione cinese del milan altro non era che un’operazione di berlusconi per far rientrare soldi in italia. Probabilmente questo cinese ci ha messo la faccia per poi fallire e far tornare il controllo a berlusconi che nel frattempo ha fatto rientrare centinaia di milioni di euro

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    • Penso sia chiaro a tutti questa cosa.

      Pensa fosse successo a Roma… Questi cinesi, come quelli dell’Inter, sono un fuoco di paglia.

      Al comando dell’Inter c’è uno di manco 30 anni… Fate un po’ voi.

      Il figlio che ha l’Inter cm gioco.

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  10. A proposito di mercato, di tifosi ragionieri, di plus/minus valenze, di succursale Rubbentus ecc. ecc. … prendo nota che Pellegrini sia già indirizzato verso Torino e la notizia recente è che ci sarebbe la tentazione di vendergli pure Florenzi.

    Poi mi tocca leggere i post su Pallotta “imprenditore”, come no? Un grandissimo imprenditore romanista, giusto? Quello che vende agli zebrati non solo gli stranieri, ma pure i romani e romanisti, i nostri simboli.

    Come la vogliamo chiamare? Inevitale effetto della globalizzazione? Mercato unico e globale? Nuovo ordine economico? Ma Vatten’affanc… tornatene a Boston e compravenditi i giocatori di baseball e di basket, perchè di calcio stai a zero.

    Mi ci gioco gli attributi che se il cencioso fosse arrivato una decina d’anni fa si sarebbe venduto senza dubbio pure De Rossi e Totti, non si sarebbe certo fatto scrupoli. Alla faccia di noi tifosi.

    Ribadisco e rinforzo la mia idea: finchè avremo questo personaggio non vinceremo mai nulla. L’unica speranza è che gli vietino di fare lo stadio e che se ne vada via e venda la Roma a qualcuno più serio di lui.

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    • E perché prima vincevi qualcosa? Nn mi sembra che prima eri il Real o il barca.

      Se poco lucido quando parli di Pallotta…

      Ä’ un po’ se a uno di sinistra, parli della destra… Nn potrà mai essere lucido e attendibile nei suoi giudizi.

      “Poi mi tocca leggere i post su Pallotta “imprenditore”, come no? Un grandissimo imprenditore romanista, giusto? Quello che vende agli zebrati non solo gli stranieri, ma pure i romani e romanisti, i nostri simboli.”

      Penso che con questo ti sei superato Alex 😋😋

      Ancora devo capire a voi cosa vi ha fatto Pallotta da inventare cose e inveire su di lui in tale maniera.

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  11. Buongiorno a tutti.
    Mi riallaccio al post sotto tra Downunder e Giemmo ed in merito al nostro presidente non posso che ribadire quanto ho sempre detto.
    Avrei preferito un presidente competente in materia calcistica, presente e magari italiano. Inoltre mi infastidiscono i proclami e le sparate all’americana, ma al netto di tutto, guardando al parterre delle proprietà in serie A, meglio lui che gli altri.
    Poi, ribadisco, se un giorno un soggetto tipo Al Khelaifi busserà alle porte di Trigoria andrò personalmente a srotolare il tappeto rosso, ma ad oggi, considerate le vecchie nostrane e le nuove esotiche proprietà dei club italiani, direi che c’è andata bene, considerato anche che ASR SpA è stata salvata ad un passo dall’insolvenza irreversibile e che magari non avrà centrato l’obiettivo dichiarato di vincere in 5 anni, ma ad oggi si gioca con chances gli ottavi di champions, competizione a cui ultimamente partecipiamo con frequenza, essendo partiti, il primo anno dell’epoca americana, dai preliminari di EL.

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  12. E allora niente ciliegina: il Verona ha fatto il possibile, ma il dzeko di Formello ha fatto un’altra doppietta e vai con le cornacchie, di nuovo a morderci le caviglie.
    SempreForzaMagicaRoma, prima in Ucraina e poi all’Olimpico contro i diavoli ringhiosi, mentre i nostri cugini se l’andranno a vedere con i vecchi allievi di DiFra, che hanno molto patito l’abbandono.
    Non riconosco Down nelle parole estremamente critiche verso la nostra governance delle 21:44.

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    • Tutt’altro GM, era un commento ironico, alla luce dell’inchiesta della Milena Gabanelli.
      Era un post per chi sinora ha sbeffeggiato Pallotta accusandolo di non avere un soldo (cosa palesemente falsa) solo perché persegue l’obiettivo del pareggio di bilancio.
      Perché sognando sceicchi o cinesi facoltosi poi si finisce per ritrovarsi in mano a un fondo di investimento come Elliott. Per quanto ne riconosca limiti e difetti non cambierei Pallotta con nessun altro presidente della serie A.

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  13. Ah, ma non poteva comprare noi Yonghong Li invece del Milan!
    Invece ci è capitato quel fruttarolo di Pallotta con le pezze al culo.
    American Straccions! 😂

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  14. sul modulo ho i miei dubbi che sia quello il problema visto che con il 433 avevamo fatto bene fino al derby e in champions

    ieri ho visto Dzeko molto arretrato rispetto al passato
    e in pratica JJ ha fatto il terzo centrale visto che non é mai andato oltre il centrocampo
    quindi il 4231 o 4312 poco importano ora

    Comunque la Roma ha vinto anche senza convincere tantissimo
    vedo la squadra ancora confusa, ma forse é solo perché mancano diversi giocatori nei ruoli importanti per il gioco di DiFra, dall’esterno puro al terzino destro e soprattutto ad un centrocampo che trova equilibrio solo con DDR (35 anni)

    Rispondi
  15. Quella ciliegina, caro Knvb 07:59, la vedo molto, molto dura.
    Purtroppo le cornacchie formellesi non hanno granché da invidiarci, e sono, in compenso, molto più pragmatiche, ma sperare non costa niente e quindi non sarà mai una monchiata.

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  16. giorno bar appunti sparsi
    1) finalmente torniamo in carreggiata e ci mettiamo nella migliore
    condizione per affrontare gli ottavi. molti ad inizio anno si lamentavano
    del nostro calendario, malgrado ci attende un trittico targato shakthar-
    milan-napoli tutt’altro che semplice, ritengo che ci sia stato favorevole
    dato che nel girone di andata ci ha dato la possibilità di farci le ossa con
    tro avversarie modeste e di incontrare alcune più forti come l’atalanta
    non ancora assesstate pienamente, mentre quello ci è stato particolarme
    nte favorevole per fare in modo di riscattarci dai precedenti mesi bui!
    2) per me florenzi non merita un ingaggio oltre i 2.8m, chi mi legge sa
    che sono particolarmente affezionato ai prodotti del vivaio e del concetto
    di romanità. purtroppo però l’unica strada per crescere/consolidarci è che
    dobbiamo smettere una volta per tutte di vivere al di sopra delle nostre
    possibilità! florenzi è un buon giocatore ma il suo maggior pregio in
    realtà nasconde il suo difetto principe. buon giocatore polivalente ma che
    non eccelle in nessun ruolo – a meno che non si possa ‘riscoprire’ mezz’ala
    fenomenale – nel mio augurato 11 (non parlo di messi e co ma di un kars
    drop rigenerato) esso non figurerebbe. in virtù di ciò ritengo 3.5m per un
    panchinaro eccessivi! la nostra precarietà di gestione finanziaria, nel parti
    colar modo quella legata al monte ingaggi, ci ha portato a regalare castan
    per risparmiare 1/4 del suo stipendio. operazione che ci sarebbe pure stata
    se non fosse che ha coinciso con la cessione di moreno, portando la lista dei
    nostri centrali a 3 elementi, ripeto 3 elementi! il che è paradossale se si pensa
    che appena un anno fa abbiamo dato 3m sull’unghia a vermalen mentre
    l’anno scorso successivo fatto un esborso di 5m per il famigerato quarto
    3) riguardo real-psg: rabiot fantastico, era da tempo che non vedevo una
    prestazione del genere da parte di una mezz’ala vs una big (rosciato non
    poco in virtù del suo mancato arrivo, che a detta di molti è saltato perchè il
    fumante ha preferito tenersi buoni i rapporti con gli sceicchi). ai miei occhi
    la partita è stata condizionata dal pessimo arbitraggio di rocchi!
    4) attendo come tutti voi la ciliegina sulla torta stasera 🙂

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  17. Sul modulo e sul fatto che Di Francesco si sia ‘finalmente’ deciso a cambiarlo. Trovo un po’ ingiusto dire che l’allenatore ci abbia fatto perdere dei punti a causa della sua testardaggine.
    Eusebio ultimamente ha detto più volte che un cambio di modulo è avvenuto nel momento in cui lo si è provato abbastanza in allenamento, e questo ci rimanda ai tempi del ritiro estivo. Con poche manciate di giorni tra un impegno ufficiale e l’altro, credo sia normale che un allenatore cerchi di far assimilare il suo modulo di riferimento. Con tante concorrenti in campionato rafforzate e il difficilissimo impegno Champions, si è deciso di puntare tutto sull’assimilazione di un solo tipo di gioco eseguito nel modo migliore possibile.
    Nel momento in cui si è inceppato, Difra ha iniziato a provarne un altro in allenamento per poi portarlo in campo.
    “L’ho fatto soprattutto per cambiare la testa dei giocatori”. Una frase che fa pensare che lui ritenga questo modo di giocare meno valido del 4-3-3, ma forse l’attenzione ossessiva dei media romani a questo schema lo ha portato a voler togliere alibi, consci o meno, ai giocatori.

    La conferma di Under amplifica la gioia per la vittoria, ma forse sarebbe meglio per la squadra pensarsi ancora in crisi. La Roma si indebolisce ogni volta che si sente forte. L’Inter non perderà punti all’infinito e la Lazio è accanto a noi. Una seconda dose di entusiasmo per noi sarebbe letale.

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  18. È un 4-3-3. Pellegrini mezz’ala a destra radja mezz’ala a sinistra, derossi davanti alla difesa. Comunque abbiamo vinto questo importa. Ci sono tanti giornalisti che le partite non le guardano nemmeno e pinci è uno di quelli. O almeno non era a Udine.

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    • Ciao Ivan. Avendola vista dal vivo posso assicurarti che era principalmente un 4:2:3:1 .
      Radja in fase di possesso giostrava tra le linee di centrocampo ed attacco con Lorenzo e DDR a fare i mediani.
      In fase di non possesso invece il ninja tornava sulla linea dei mediani e allora poteva sembrare un 4:3:3 . Diciamo che il grande movimento di Radja e la tendenza di Daniele a rinculare maggiormente rispetto a Lorenzo, hanno fatto sì che il modulo fosse un ibrido.
      Di sicuro però ora Radja ha maggiore possibilità di svariare per il campo mentre prima era un po’ più ingabbiato dalla consegna di presidiare solo una parte del centrocampo.

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