Il pagellone del mercato invernale, Roma insufficiente

Gazzetta dello Sport, C. Laudisa

Tra le briciole di un piccolo mercato é difficile trovare dei sorrisi. Non certo nei quartieri alti della classifica, dove solo la Juventus (6,5) puಠrallegrarsi per gli insuccessi altrui. A Torino i mancati arrivi di Verdi e Politano al Napoli (5) sono stati salutati con un sospiro di sollievo, mentre Marotta e Paratici hanno allungato le mani sul nuovo contratto di Emre Can per un altro parametro zero di successo. La strategia bianconera é proiettata verso il futuro: in chiaro anticipo sulla concorrenza interna. Certo, é sfuggito il goleador in erba Pietro Pellegri, ma in via Druento si consolano con una considerazione: in estate il giovane genoano era addirittura stato già  bloccato dall’Inter e il Milan ci girava intorno. In ogni caso in questa tornata le 20 di Serie A hanno faticato a raggiungere quota 50 milioni nelle spese. Un dato in calo rispetto agli ultimi 5 inverni, nonostante l’ultima estate abbia portato un’ascesa da record nei cambi di maglia.

FAIR PLAY ALLA MILANESE — Lo stop di queste settimane é generalizzato ed é dovuto a vari motivi. Innanzitutto il Fair play finanziario ha tarpato le ali a chi ha l’ossessione del pareggio di bilancio. Il Milan é rimasto forzatamente ai margini (s.v.) dopo aver sborsato in allegria 220 milioni al gong di agosto. Ora il verdetto di Nyon per il settlement agreement consiglia una politica ben pi๠rigorosa in via Aldo Rossi. Lo sanno bene all’Inter (5): negli ultimi mesi gli obblighi verso l’Uefa e i veti politici del governo cinese hanno frenato di fatto ogni ambizione. Cosa Ausilio e Sabatini dopo gli ingaggi a costo quasi zero di Lisandro Lopez e Rafinha hanno corso a fari spenti. Impossibile, allora, concedersi il lusso Pastore, anche perchà© Spalletti reclamava in primis un centrocampista di sostanza, non un altro funambolo. Il popolo nerazzurro é molto deluso: alla proprietà  cinese l’onere di ridargli entusiasmo in ottica Champions.

DA ROMA IN GIà™ â€” àˆ simile l’atmosfera in casa Roma (5), complici i punti persi sul campo e il sacrificio di Emerson Palmieri. Solo il no di Dzeko al Chelsea ha evitato una perdita ancor pi๠clamorosa e il sentir comune giallorosso mette in discussione il progetto di Pallotta. àˆ singolare, comunque, che due delle rivali per un posto nella massima competizione europea condividano problemi finanziari e ansie ambientali. Anche intorno al Napoli c’é fermento. I tifosi chiedono investimenti a De Laurentiis per puntare allo scudetto e le casse del club (in effetti) li permetterebbero. Perciಠi mancati acquisti di questo gennaio innervosiscono la piazza, nonostante la puntata in extremis da 28 milioni per Politano. Tra tante polemiche si salva la Lazio (6) che porta a casa Caceres e blocca De Vrij.

IN PROVINCIA — E poi c’é la luce di Sassuolo (7). Respinto l’assalto azzurro per Politano, il patron Squinzi ha autorizzato gli acquisti di Babacar e Tripaldelli, con il riscatto di Lirola. E Pinamonti é sfumato all’ultimo… In fondo alla classifica si sono dati oggettivamente da fare. Hanno speso sia il Benevento (6,5) che la Spal (6,5), mentre il Crotone (6,5) e il Chievo (6,5) hanno messo benzina nel motore senza grosse uscite. Anche il Genoa (6,5) ha cambiato un po’ di facce, vendendo al meglio Pellegri. Interessante la rivoluzione del Verona (6,5). Già  promossi i nuovi arrivati Vukovic, Matos e Petkovic, c’é curiosità  per Aarons e l’addio di Pazzini é una svolta. Anche il Bologna (6) e la Samp (6) hanno saputo dire di no. Gli emiliani difendendo Verdi e Donsah, i doriani tenendosi stretto Caprari. Accorta pure la condotta di Atalanta (6) e Fiorentina (6). I bergamaschi hanno venduto bene Kurtic e allontanato tutte le altre tentazioni. Invece a Firenze l’acquisto di Falcinelli permette di sostituire al meglio Babacar: incuriosisce Dabo.

FERMI O QUASI — Nel limbo dei senza voto lasciamo Cagliari, Torino e Udinese. In Sardegna non sono arrivati rinforzi in mezzo, mentre il club granata ha già  fatto centro con la scelta di Mazzarri. Come in Friuli si godono l’ottima gestione di Oddo. Prevale, comunque, una sensazione: ai risparmi di oggi seguiranno grandi spese da luglio in poi. àˆ scontato.

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