La Roma si interroga sulle prestazioni di Nainggolan

Gazzetta dello Sport, D. Stoppini

Ragionando intorno a Nainggolan si puಠleggerla come fa Eusebio Di Francesco, della serie «Radja ha avuto tante chance per segnare, ci sono stagioni in cui ti riesce tutto e altre meno». Oppure si puಠtracciare un bilancio sufficientemente corposo – siamo oltre metà  stagione – e provare ad andare dentro al calo di rendimento del belga. Dentro quei motivi che avevano convinto la Roma a compiere il passo della cessione al Guangzhou, apparecchiata e non conclusa solo perchà© dalla Cina sono sorti problemi insuperabili. I milioni dell’Evergrande – 50 alla Roma, 13 netti al giocatore – avevano spinto la Roma e il centrocampista ad accettare la separazione. Non fosse arrivato quell’intoppo al fotofinish, oggi Nainggolan sarebbe a Dubai a preparare la stagione cinese con Cannavaro. Con buona pace di tutti, anche di chi a Trigoria da tempo pensa che una cessione del belga sarebbe un male minore, un addio tutto sommato pi๠sopportabile di altri per mille motivi, non ultimo l’aspetto fisico.

IN AVANTI – C’é da giurarci che il tema della cessione tornerà  d’attualità  in estate. Nell’attesa, va capito quale Nainggolan resterà  a Trigoria. I numeri a confronto tra i due campionati mettono in evidenza un calciatore differente, che calcia molto meno in porta rispetto al torneo scorso con Spalletti. Non é una questione di mira, non é la qualità  ma la quantità  il problema. Per dire: un anno fa alla 22a giornata, dopo 1.706 minuti disputati a fronte dei 1.587 attuali, il belga aveva calciato 50 volte verso la porta avversaria, contro le 37 conclusioni attuali. Naturale allora che i gol siano la metà , 2 contro 4. Naturale anche perchà©, da trequartista, Nainggolan arrivava a calciare da dentro l’area quasi una volta a partita, 0,86 per l’esattezza, a fronte dello 0,50 attuale (18 contro 9 il totale). In assoluto non crea meno occasioni da gol per la squadra rispetto alla scorsa stagione, anzi il dettaglio é persino in aumento (1,78 contro 1,43 ogni 90′). Ma tutto quello che riguarda l’assistenza alla fase offensiva – ovvero spizzate, sponde, verticalizzazioni – sono in calo.

ALL’INDIETRO – Ma se il down di rendimento nella metà  campo avversaria é spiegabile anche con una posizione in campo diversa, resta invece pi๠complicato digerire i numeri «difensivi». Radja é meno Ninja del solito nei contrasti vinti (1,43 a partita un anno fa, 1,11 oggi), in quelli persi (0,10 ieri, 0,50 oggi), nei palloni intercettati (0,90 contro 0,61), nei dribbling subiti (0,43 contro 1,11) e di poco anche nelle palle recuperate (6,57 contro 6,50). E qui, evidentemente, il discorso é anche individuale oltre che di squadra. La sintesi é estrema: Di Francesco non ha avuto fin qui il Nainggolan che s’era goduto Spalletti. E allo stesso tempo il giocatore non ha trovato in Eusebio l’uomo con cui ripetere l’ultima stagione, quella che l’aveva condotto ad essere uno dei centrocampisti pi๠cercati in Europa. Nainggolan oggi non vive un momento felice e non ne fa mistero. Ieri su Instagram ha festeggiato il compleanno della figlia Aysha con una frase dal retrogusto amaro: «Tu sa che riesci a strappare un sorriso anche in questi momenti». Radja sa che avrebbe nel motore i giri per alzare il livello della Roma. Anche da mezzala. Anche nel tridente offensivo. Da un po’ perಠnon gli riesce. E chissà  se la cessione al Guangzhou era la causa o l’effetto.

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