Gerson l’arma in pià¹, ma la strada é ancora lunga

Gazzetta dello Sport, C. Zucchelli


Domenica notte, in discoteca con Emerson, era pi๠frastornato che felice. Da quando é romanista, Gerson ha convissuto con l’etichetta di flop o, nel migliore dei casi, di giocatore sopravvalutato. Mai era stato cosa applaudito dai tifosi, mai era stato «the man of the night» come due notti fa al Piper quando é stato riconosciuto da tutti. «Mamma mia oh», ha detto in uno dei tanti video comparsi su Internet e chissà  che non si riferisse proprio a se stesso e a quella doppietta che ha cambiato la sua vita romana. Se cambierà  anche il suo destino é presto per dirlo, intanto Gerson si gode i giorni pi๠felici da quando é arrivato a Roma. Perchà© 2 gol, 9 palle recuperate, le sole 20 perse e le 8 sponde cominciano ad essere numeri significativi.

NUOVA VITA – A 20 anni ha messo al primo posto la Roma e la famiglia creata con la compagna e la bambina di due anni. Vive con loro a Casal Palocco, il padre é a Roma con meno frequenza e il ragazzo si sente pi๠libero. Ha tolto l’apparecchio e non solo per questo é diventato grande. La presenza di Castan lo aiuta, a volte dorme con Peres, altre da solo, la musica é sempre un po’ pi๠alta del normale e la sveglia non é proprio la sua migliore amica, tanto che spesso la stacca e si concede qualche minuto in pià¹.

COSàŒ NON VA – Se con Spalletti, dopo la partita da titolare contro la Juventus dello scorso dicembre, Gerson non aveva pi๠rapporti, con Di Francesco il feeling é sbocciato a Pinzolo quando sbagliava i movimenti l’allenatore lo riprendeva. Una volta gli disse, ascoltato da tutti:«Forse non hai capito, cosa non va». Gerson abbassಠla testa, ma poi l’esercizio lo fece bene. E Di Francesco, sempre davanti a tutti, non ebbe problemi dirgli: «Adesso sa».

QUESTIONE DI FEDE – Amante dei tatuaggi e dei tagli particolari– ha lo stesso parrucchiere di Nainggolan –, ragazzo timido, molto religioso, ha instaurato un buon rapporto con Totti perchà©, quando gli fu spedita la maglia numero 10 e successe il finimondo, fu proprio Francesco a difenderlo: «Tutti devono sognarla». Cosa é stato e cosa é, anche se Gerson ha messo da parte le velleità  da Pallone d’oro. Almeno per adesso, anche se Di Francesco sa che puಠe deve ancora crescere molto. Come lui, lo sa anche Walter Sabatini, che non lo ha chiamato perchà© convinto che questo sia solamente l’inizio. Perchà© anche se adesso, a pochi chilometri dal mare dove vive, l’aria é pi๠serena, lui sa che la strada é ancora lunga. Glielo dice sempre il suo amico Castan, glielo dice Di Francesco, glielo dice anche Totti. Che perಠdomenica se l’é coccolato. Perchà© il ragazzino si é fatto grande e l’abbraccio del pi๠grande di tutti, a Roma, lo ha certificato.

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