L’ultima di Totti, la Roma vuole la Champions diretta

Il Messaggero, A. Angeloni


«Insieme per i tre punti, per ascoltare di nuovo l’inno della Champions e per Francesco. Ci vediamo domenica», firmato, anzi twittato, Monchi, al secolo Ramà³n Rodrà­guez Verdejo, direttore sportivo della Roma. Come a dire: c’é una partita, non c’é solo Totti che, nel suo indice di gradimento elenco, viene messo per terzo. Ma l’ordine o la graduatoria alla fine non esiste, non si scindono i discorsi, perchà© si puಠparlare di un lupo senza sminuire l’importanza del branco: c’é la Roma, con dentro tutto, anche Totti. C’é Totti, che vuol dire Roma. C’é dentro la Champions, che vuol dire il bene della Roma e della sua gente. C’é Monchi, che ci ricorda tutto questo, lui che é appena arrivato e sembra aver capito tutto. Ma la gente lo sa: domani sarà  all’Olimpico per tifare Roma e salutare il giocatore che meglio l’ha rappresentata in questi ultimi 24-25 anni.

LA MEMORIA – Quindi parliamo di Roma-Genoa significa parlare di tutto e delle sue singole parti. Davanti alla Roma quella squadra che ricompare quando c’é da chiudere un cerchio d’oro. Nel 1983 si chiuse il cerchio scudetto, era proprio il Genoa ed era Marassi, stavolta é l’Olimpico: ci pensಠil bomber Pruzzo su cross del Capitano Di Bartolomei a dipingere il tricolore sulla maglia. Spalletti guiderà  la Roma come tecnico (quasi) dell’Inter, autorizzata ad annunciare il suo nome come prossimo tecnico della ricostruzione nerazzurra. Ci sarà  Totti, chissà  se nelle vesti di calciatore (probabilmente sa, almeno per un bel pezzo) o solo di spettatore. Ci sarà  la squadra migliore perchà©, al di là  del clima, quella di domani é e sarà  una partita da vincere comunque e a tutti i costi e pure se non se ne é parlato non cambia la sostanza. Ci sarà  la formazione migliore. Quella vista nell’ultimo periodo con la presenza – rispetto a Verona – di Nainggolan al posto di Paredes. Sarà  la partita per superare gli ultimi record (per tanti inutili) rimasti. Ognuno giocherà  per il suo primato, da Spalletti (ottantasette gol in campionato sono gli stessi della stagione 1930-1931 quindi record eguagliato e quindi superabile) a Dzeko, che ambisce a diventare il miglior bomber (stagionale) della Roma (con i suoi 28 centri, Dzeko in campionato ha raggiunto Enrique Guaita al secondo posto dei bomber romanisti di tutti i tempi ed é a un passo da Rodolfo Volk che nel campionato ‘30-‘31 ne fece 29). La spinta in pi๠di ogni singolo, insomma, dovrà  regalare alla Roma quel secondo posto che merita, chiudendo a un passo dalla Juve e davanti all’esaltatissimo Napoli di Sarri. Poi, saluti a chi se ne andrà . Per forza o per scelta. Che sia festa per tutti. E se non si vincerà , mica daremo la colpa a Totti eh?

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