Stadio della Roma, Aecom si occuperà  della realizzazione dello stadio

Rassegna Stampa Forza-Roma.com – La Repubblica (S. Bennewitz/G. Vitale) – Sarà  uno stadio in prevalenza a stelle e strisce quello che il patron giallorosso James Pallotta e l’imprenditore Luca Parnasi si apprestano a costruire sul pratone di Tor di Valle. I lavori per la nuova “Magica arena” dovrebbero essere assegnati a trattativa diretta, senza obbligo di passare per le forche caudine della gara pubblica, al colosso americano Aecom, quasi 100mila addetti, al 156° posto nella lista delle 500 multinazionali pi๠ricche degli States secondo Fortune. Un affidamento che perಠnon sarà  esclusiva: un altro gigante dell’edilizia, stavolta tricolore, é infatti in pole position per entrare nell’affare. Si tratta della Salini Impregilo, riconosciuto global player nel settore delle grandi infrastrutture, che tuttavia proverà  a prendersi la fetta pi๠grossa della torta.
Il resto del complesso resterà  invece appannaggio della famiglia Parnasi, la quale avrebbe già  raggiunto un accordo con il gruppo Pizzarotti di Parma per realizzare insieme le 18 palazzine del business park deprivato perಠdelle torri di Libeskind. Fermo restando l’interesse, già  manifestato dalla società  emiliana, ad entrare (anche) nella cordata italo-americana che costruirà  lo stadio. Intanto, mentre fervono i contatti tra il Campidoglio e i proponenti per mettere a punto gli ultimi dettagli del progetto, l’As Roma corre in Borsa: nel primo giorno di quotazioni post- accordo, il titolo ha chiuso a 46 centesimi, in crescita del 7%. Un balzo che conferma l’apprezzamento di Piazza Affari per l’intesa raggiunta venerda notte con la giunta Raggi. Ora perಠattesa alla ratifica degli uffici. Già  al lavoro per tradurre nero su bianco il taglio del 50% delle cubature e lo storno di alcune opere pubbliche.
L’ipotesi allo studio sarebbe allora quella di confezionare un atto che modifichi la precedente delibera sulla pubblica utilità , varata dall’amministrazione Marino. Chiaro l’obbiettivo: mantenere in vita l’attuale conferenza dei servizi, per accorciare i tempi. Perciಠi proponenti chiederanno, entro la scadenza del 3 marzo, un mese di proroga, cosa da consentire il passaggio della nuova delibera in assemblea capitolina. Al netto perಠdelle perplessità  subito espresse dalla Regione Lazio: se una sola delle infrastrutture programmate dovesse saltare, l’iter potrebbe ricominciare tutto daccapo. Pure per questo, per verificare le procedure ed evitare sorprese, sono previsti incontri fra l’avvocatura capitolina e quella regionale. Anche se l’architetto Alberto Sasso, uno dei delegati da Grillo al tavolo delle trattative, rassicura: «Progetti di questa complessità  non si chiudono con una stretta di mano. Dopo la delibera ci sarà  una convenzione in cui saranno definiti tutti i dettagli. Nessuno vuole eliminare niente di strutturale. Se sono state eliminate delle opere é perchà© ci sono delle alternative perfettamente collaudate, mi riferisco ad esempio al ponte sul Tevere».
Ma le opposizioni in Campidoglio rumoreggiano. Il Pd, che ha sempre difeso il progetto a spada tratta, minaccia ritorsioni se verrà  modificato il piano infrastrutturale. E FdI annuncia la richiesta di un consiglio straordinario sullo stadio perch੠«finora le riunioni del M5S si sono tenute tutte nelle segrete stanze ed é tempo che la discussione divenga pubblica». Ma il M5S va dritto per la sua strada: «Il nostro é un progetto eco-sostenibile e all’avanguardia», tuona il capogruppo Paolo Ferrara. «Marino preferiva tre grattacieli e centinaia di migliaia di metri cubi di cemento al posto del parco. Noi siamo diversi: scegliamo il verde e la modernità Â».

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