Stadio della Roma, il Comune non diminuisce le cubature, rimane il nodo mobilità

Rassegna Stampa Forza-Roma.com – La Repubblica, P. Boccacci – Il Campidoglio non chiede alla Roma di diminuire le cubature del nuovo stadio, ma presenta un dossier con le sue osservazioni. Lo porterà anche alla conferenza dei servizi della Regione che si aprirà il 3 novembre. Il dossier corregge il piano in tre mosse: si esclude definitivamente la possibilità di un prolungamento della linea B della metropolitana fino a Tor di Valle e, invece, si punta sul potenziamento della Roma-lido e della stazione di Tor di Valle. Ma anche della Roma-Fiumicino con la fermata Magliana.

E’ arrivato al Consorzio il documento, annunciato dal vicesindaco Frongia, preparato dall’assessorato all’Urbanistica guidato da Paolo Berdini. E si tratta di uno studio molto approfondito e puntuale, con indicazioni e richieste di chiarimenti e di integrazioni specifiche in particolare per quanto riguarda la costruzione delle opere pubbliche che sono una delle parti integranti del progetto e soprattutto quella su cui si misurerà l’“utilità pubblica” del nuovo impianto che sarà o meno ratificata proprio dalla conferenza dei servizi. E il capitolo che maggiormente viene sottolineato riguarda il problema della mobilità. La definitiva esclusione del prolungamento della metro B verso Tor di Valle, che era già stata esplicitamente citata da Frongia («per il Comune non è fattibile»), è giustificata soprattutto dal fatto che la sua realizzazione manderebbe in tilt tutta la linea in quanto, dovendo dividere i convogli anche per la diramazione, aumenterebbe di molto il tempo di percorrenza per centinaia di migliaia di passeggeri ogni giorno.

E proprio per questo si punta sulla Roma-Lido e sulla Roma-Fiumicino, due linee che diventano fondamentali e la cui ristrutturazione interessa tutta la città, anche al di là dei collegamenti necessari per portare i tifosi alle partite della squadra giallorossa. Sempre sul fronte dello stadio, un altro aggiornamento è arrivato nei giorni scorsi da Unicredit, che, come ha anticipato Repubblica, non costruirà il suo quartiere generale in uno dei tre grattacieli previsti nella “cittadella” che sorgerà accanto all’impianto. Non solo, tutti gli sforzi dell’istituto di credito sono ora rivolti alla revisione del piano industriale, ma pesa anche il fatto che il debito che aveva il costruttore Luca Parnasi con la banca è stato ristrutturato ad agosto e, dunque, l’ipotesi della cessione a saldo di uno dei grattacieli è tramontata. Dovrà metterli sul mercato. Intanto sempre Parnasi, proprietario dei terreni di Tor di Valle, volerà a Boston per un vertice con il patron della Roma James Pallotta che avrà di certo come argomento il progetto dello stadio, alla luce delle osservazioni del Comune, ma anche il prossimo, decisivo, appuntamento con la conferenza dei servizi alla Pisana dalla quale uscirà il verdetto definitivo. Nel frattempo l’arrivo del documento del Campidoglio ha fatto più chiarezza sulla posizione del Comune e sembrerebbero smaterializzarsi i timori, sostenuti da diversi boatos che hanno circolato, della volontà di ridurre considerevolmente le cubature con la costruzione di un solo grattacielo e anche della rinuncia alla costruzione del ponte sul Tevere per collegare l’autostrada Roma-Fiumicino.

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