Spalletti sfida Sarri, solo pochi giorni al big match di sabato

Rassegna Stampa Forza-Roma.com – Il Messaggero, S. Carina – Gemelli diversi. Roma e Napoli hanno in comune soltanto la rincorsa alla Juventus. Per il resto sono differenti. In tutto o quasi. Dalle filosofie societarie ai due presidenti, dall’impostazione del mercato al modo di giocare che per entrambe le squadre ha subito un’evoluzione in questa prima parte del campionato. Sarri e Spalletti sono partiti da un’idea comune, il possesso-palla e il 4-3-3. Il tecnico azzurro ha mantenuto questa via: il Napoli è la squadra che ha in serie A la percentuale più alta nel mantenimento del pallone (60%) anche se ora le due ali giocano più strette e vicine al centravanti rispetto a quanto accadeva lo scorso anno con Higuain.

Con il grave infortunio di Milik, bisognerà capire se ci sarà un ritorno al passato o meno. Lucio invece, ha dimostrato contro l’Inter di saper proporre anche un altro tipo di gioco che ha ricordato più da vicino quello della sua prima Roma. Ossia schierarsi col 4-2-3-1, lasciare il pallino del gioco all’avversario (64% per Banega e compagni) e punirlo sfruttando la velocità di Salah (ieri in gol nella vittoria dell’Egitto 2-1 sul Congo), la capacità d’inserimento negli spazi di Bruno Peres, la bravura di Dzeko nel giocare sulla linea del fuorigioco e la duttilità di Florenzi, abile nel pressare sul primo portatore di palla avversario e ad affiancare il bosniaco, sfruttando spesso e volentieri le sue sponde.

DUBBIO RADJA – Una gara, quella contro l’Inter, che viste le non ottimali condizioni di Nainggolan, potrebbe essere replicata anche sabato. L’unico dubbio di formazione, ora che il 4-2-3-1 è diventato il modulo di riferimento, è proprio legato alle condizioni del belga che dopo i problemi al polpaccio, convive adesso con un affaticamento al flessore della coscia destra. Considerando che la Roma sarà impegnata per 7 volte nei prossimi 22 giorni (5 in campionato e 2 in Europa League) e la rosa è abbastanza corta in mediana, Radja potrebbe partire dalla panchina. Preparare la partita contro il Napoli, dove la Roma non sarà seguita dai propri tifosi per decisione del Casms, non sarà semplice. A conti fatti, tra ritorni nella capitale e sedute defaticanti, Spalletti riavrà la squadra al completo soltanto mercoledì. De Rossi e Florenzi, pur tornando in giornata a Roma, si riaggregheranno al gruppo domani quando sbarcheranno nella capitale Dzeko, Manolas, Szczesny, Strootman e Salah che però si alleneranno con il resto dei compagni mercoledì. Il giorno dopo sarà presente anche Alisson, di ritorno dal match tra Venezuela e Brasile. Aspettando segnali confortanti da Vermaelen che continua a svolgere lavoro differenziato per il principio di pubalgia, per Ruediger ci vorranno ancora 15-20 giorni di rodaggio.

PARTITA A SCACCHI – Considerando la bravura tattica dei due tecnici, non c’è da stupirsi se Napoli-Roma si trasformerà in una partita a scacchi. Chissà se Spalletti imiterà Gasperini che con l’Atalanta, prima della sosta, ha vinto la partita giocando a ritmi altissimi, lasciando il possesso palla al Napoli (69,2%) e marcando ad uomo (Gagliardini su Hamsik, Kurtic alla Florenzi su Jorginho, Freuler su Zielinski e Toloi molto alto a prendere Insigne) le fonti di gioco napoletane, chiudendo così tutte le linee di passaggio e obbligando a lanciare lungo per il centravanti. Il tallone d’Achille giallorosso invece lo conoscono anche i sassi: le fasce difensive. Una cosa è certa: difficilmente sabato ci si annoierà.

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14 commenti su “Spalletti sfida Sarri, solo pochi giorni al big match di sabato”

  1. Si, su Totti ha ragione Sabatini, ha ragione Dotto……… e anche Apollo.

    Sarebbe ora di smettere di parlare di Totti e pensare alla gara di sabato. Anche senza il polacco il Napoli è forte e avrà l’appoggio di pubblico e degli arbitri

    Nel frattempo, bene i due gol di Dzeko e quello di Salah

    Un abbraccio a LupoGIO e un saluto a tutti gli altri

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  2. Il concetto di “Totti tappo della Roma” è inconfutabile. Trovo ottuso, grottesco, ridicolo che non lo si voglia riconoscere nella sua giusta dimensione. Sempre nell’intervista, in cui sembra un santino, Totti dice: “io non ho mandato via nessun allenatore”. Sarà anche vero, ma i tecnici si mandano via in tanti modi. Il primo è quello di destabilizzarli, il secondo non prendendo mai posizione pubblica nel momento in cui sono in difficoltà. L’ho detto anche a Garcia, che è un’anima leale e semplice, quando Totti fece quel gesto al momento di una sostituzione, togliendo dalla spalla la mano che Rudi gli aveva appoggiato come se fosse la cacca di un piccione, ha ucciso l’immagine del francese a Roma. Questo Rudi non lo ha mai capito fino in fondo. Letale. Così come il “piccolo uomo” di Ilary ha causato un danno infinito, creando un’associazione ingiusta perché Spalletti tutto è tranne che un piccolo uomo. Si uccidono pianisti e allenatore in modi diversi. Ad esempio lo scorso anno Totti se ne uscì con quell’intervista alla Rai mentre la squadra viaggiava a gonfie vele. Non ha mai esercitato la sua leadership fuori dal campo, soprattutto quando poteva intervenire per mettere un argine a questa idolatria dirompente. Quando le dici o le scrivi c’è sempre qualche imbecille che ti ricorda che Francesco è fortissimo.

    Questo il brano dell’intervista del giornalista Dotto che è valsa la reazione “X vie legali” del Capitano.
    Da notare che l’articolo non contiene offese o frasi denigratorie, si evidenziano solo cose che sanno tutti e sono sotto gli occhi di chiunque vuol vedere.
    Il fatto è che l’art. 21 della Costituzione, il quale tutela la libera manifestazione del pensiero, a Roma subisce una compressione quando si tratta del Capitano.
    Come ogni regnante Totti gode delle prerogative legate al lignaggio, compresa la protezione dal reato di lesa maestà.
    Vengono tollerati solo articoli bavosi e compiacenti, come quello di Cecchini qui sotto dal titolo “Totti si prepara alla sfida del San Paolo”, nel quale, fuori da ogni logica calcistica ed anche da ogni decenza argomentativa, si perora la causa del l’impiego del capitano si dall’inizio nella trasferta partenopea.
    Se non è una prova questa del fatto che Sabatini e Dotto hanno ragione……

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  3. Che tristezza sto Totti.
    Poteva semplicemente rispondere invece di querelare.
    La moglie puo’ dare del piccolo uomo all’allenatore, e un giornalista non puo’ dargli del mangia allenatori.

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    • il tottismo, la juve che ruba, giocatori che chiedono aumenti ma non si allenano ecc ecc

      è per questo che non sto più gardando il calcio, è uno sport di merda

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      • le partite della Roma le seguo ancora ma con molto distacco…..il resto è uno schifo…..ma lo sport in generale è poco credibile

  4. Ottime notizie dalle qualificazioni ai mondiali.
    Buone prestazioni di tutti i nostri, doppietta di Dzeko, ma sopratutto nessun infortunato.

    Totti ha dato mandato ai suoi legali di querelare il giornalista Dotto, “reo” di aver detto cose simili a quelle di Sabatini circa il suo ruolo di “tappo” per la crescita della squadra.
    Faccio notare che Dotto non ha offeso ne denigrato nessuno, solo risposto alle domande dell’intervistatore riferendo la sua opinione da conoscitore della materia.
    Siamo quindi giunti al reato di lesa maestà.
    Già, da ora solo articoli bavosi come quello riportato qui sotto, dove una raffinata mente calcistica, già da ora, auspica l’impiego di Totti dall’inizio al San Paolo.

    Infine non può mancare una menzione speciale per Maradona, uomo la cui deprecabilità è sempre più direttamente proporzionale al suo talento calcistico.

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      • Ciao Oblo, Maradona, tanto per onorare la partita della pace, ha dato del traditore ad Icardi ed ha detto che tutti i nostri giocatori messi insieme non valgono il 40enne Totti.
        Passi per la cosa su Totti che è una sparata comprensibile di solidarietà da fuoriclasse tramontato a fuoriclasse sul viale del tramonto.
        Quella su Icardi è però una cosa da trogloditi inaccettabile.
        Per essersi messo con l’ex moglie di un collega Icardi subisce un ostracismo stile Medioevo o fondamentalismo islamico.
        Sto povero (si fa X dire) ragazzo, invece di fare il vitellozzo come molti suoi colleghi/coetanei tra discoteche e nightclub, a poco più di venti anni ha adottato una famiglia ed il suo tempo libero lo passa a gardaland con i “nuovi” figli, come capita a tantissimi nella vita reale.
        Il calcio è però un ambiente sessista dove ogni condotta spregevole del padre naturale viene perfettamente tollerata, mentre quanto fatto da Icardi in danno di Maxi Lopez viene vissuto come inaccettabile da tutti, compresa la federazione argentina che, senza giustificazioni tecniche, non convoca il giocatore.
        Meglio Maradona che ha passato la sua esistenza da genitore tra coca e mignotte e che ha resistito per anni alla causa intentata da una donna con la quale gli era “scappato” un figlio.
        Hai ragione, sto ambiente fa veramente schifo.

  5. Sfida molto importante quella contro il Napule. Per la classifica e per tutto il resto. Confesso che mi fa piacere quando perde il Napule contro chiunque esso giochi. Quindi in special modo vedere la Roma imporsi al San Paolo sarebbe particolarmente bello. Anche per dare un bel dispiacere ad ADL e a tutta la platea napulitana che starà li a sputare veleno contro Roma e la Roma. Probabilmente sarà Gabbiadini a sostituire Milik. Gran bel attaccante, che avrei tanto voluto vedere nella Roma. Con l’anti italiano Sabatini però era cosa impossibile. Vedremo comunque come andrà. Speriamo bene.

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  6. Per il terzo anno di fila nessun romanista al San Paolo mentre ai partenopei è concessa la trasferta romana.
    Io non capisco questa discriminazione

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    • Chi tocca un Napolecano e come se tocccasse un Carabiniere, dispiace tanto per Ciro Esposito ma nessuno può negare che i tifosi azzurri hanno sempre fatto quello che volevano ovunque andassero anche perchè quasi tutti i Prefetti e Questori in Italia sono Campani.
      Pallotta non lo ha ancora capito bene che cazzo di paese di merda è l’Italia.
      Quando devastarono il nuovo stadio della Juve bene hanno fatto a non farli più entrare, sono persone non gradite a Torino e va benissimo così, Pallotta dovrebbe fare la stessa cosa qualora si farà sto benedetto stadio, a casa le bestie immonde(zzare)!

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  7. con il napoli ci giochiamo tanto, non tanto in termini di classifica (c’è ancora tanto campionato da giocare) ma in termini di convinzione.
    batterli darebbe fiducia ad un ambiente depresso

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  8. Dalla sfida del San Paolo parte il secondo tour de force stagionale.
    In poco più di 20 giorni 5 partite di campionato e 2 di EL.
    In questi venti giorni si giocheranno i due scontri diretti del Napoli contro noi e la Rube, oltre ad alcune trasferte insidiose, come la nostra in casa del Sassuolo o quelle della rube con Milan e Chievo.
    Dobbiamo approfittare delle difficoltà del Napoli, reduce dalla sconfitta di Bergamo, privato del goleador Milik e con Albiol al rientro dall’infermeria.
    Giocare al San Paolo è sempre difficile, ma si tratta dell’ennesimo test che chiarirà quali sono le nostre ambizioni quest’anno.
    Sulla carta, invece, non sembra troppo impegnativa la doppia sfida di EL con l’Austria Vienna, anche se la necessità di un corposo turn-over, viste le molte partite ravvicinate, potrebbe complicare la sfida. Peraltro appare già oggi probabile che il primo posto nel girone di EL si giocherà nella sfida do fine novembre all’olimpico con il Victroria Plsen, sicché anche per questo le prossime gare Europee preoccupano il giusto.

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