Francesco Totti entra ed è decisivo, con il Torino partirà dalla panchina

Rassegna Stampa Forza-Roma.com – Il Tempo (E. Menghi) – È portatore sano di punti per la maglia della sua vita, piena di effetti speciali e magie da campione senza età. Totti è un supereroe moderno, che fa volare la Roma a suon di gol e giocate di prima (classe). Dei 10 punti di quest’anno 6 portano la firma del capitano: un assist e un gol contro la Sampdoria, è stato lui a cambiare la partita, trascinando la squadra dall’1-2 al 3-2; contro il Crotone in 90 minuti non è riuscito a trovare 250esima perla in Serie A, ma è stato comunque determinante e da un suo lancio illuminante è nato il terzo gol romanista. Dzeko ringrazia. I numeri raccontano una bella storia, da 25 anni tinta di giallorosso e circondata da un’aurea di immortalità. L’anno scorso, con Spalletti, nonostante dissidi e frecciatine, l’effetto Totti ha pesato tantissimo sui risultati della Roma. Venti punti in tutto, su 46 fatti dopo il cambio in panchina. Dalla mezz’ora contro il Frosinone, in cui fa l’assist per Pjanic che fissa il risultato sul 3-1, fino all’ultima stagionale a San Siro, dove innesca l’azione del momentaneo 3-0 con un tacco per Salah che si vede respingere il tiro da Donnarumma, ma c’è Emerson a finalizzare. In mezzo prodezze tali da provocare ripensamenti nella testa di Pallotta. Da Roma-Bologna in poi per sette gare consecutive ha dato il suo contributo alla causa Champions: entra nel secondo tempo contro i rossoblu, la Roma sotto di un gol si aggrappa al suo capitano e ai suoi «palloni con gli occhi», palla a Salah e 1-1.

Sconfitta evitata, un punto in cassaforte. Un altro contro l’Atalanta: 2-0 per i giallorossi, poi la rimonta bergamasca fino al 3-2, ma ci pensa il 10 a fare il 3-3 a cinque minuti dalla fine. Segue una preziosa doppietta contro il Torino, ingresso in campo all’86’ e +3 punti in classifica. Con il Napoli non lascia il segno, ma non è un caso se la vittoria arriva appena mette piede sul terreno di gioco: all’89’ Nainggolan col sinistro decide l’incontro. A Genova gli fa spazio Perotti, 18 minuti dopo è gol del 2-2, poi El Shaarawy completerà la rimonta.

Col Chievo aiuta a perfezionare la vittoria, servendo a Pjanic la palla del 3-0. Il tacco di Milano a chiudere l’annata col rinnovo pronto. E ci mancherebbe altro. Firma e vacanze non hanno cambiato le cose e il 46,43% dei punti fatti con Spalletti sono arrivati sotto l’effetto Totti. Quasi la metà. In coppia con Dzeko sono arrivati tredici punti, il 10 inventa, il 9 segna: è il calcio vecchio stile, coi numeri che indicano il ruolo e il meccanismo che funziona. «È bello giocare con Checco, ha messo un’altra bella palla e ho fatto gol: speriamo di giocare di più insieme», ha suggerito il bosniaco dopo aver realizzato la sua prima doppietta in giallorosso nel poker al Crotone. Francesco non ha segnato, ma oltre all’assist d’oro ci sono 86 palloni giocati in ogni parte del campo a testimoniare classe e sacrificio al servizio della Roma. Tre partite, 147 minuti, 9 occasioni create, 2 assist e 1 gol. I 90 minuti dopo tanto tempo (479 giorni) consigliano riposo per la prossima di campionato a Torino, dove tornerà l’attacco-tipo con Dzeko tra Salah e Perotti.

A centrocampo si rivedranno Nainggolan e De Rossi dopo il turno in panchina, linea difensiva confermata in blocco visto che Vermaelen continua ad avere problemi. Oggi il belga sosterrà un provino per vedere se riesce a correre, ma in ogni caso non sarà schierato domenica, e forse nemmeno convocato. In porta Szczesny si è meritato la riconferma, Alisson aspetta l’Europa League per tornare protagonista tra i pali. Per Totti un ritaglio di spazio può esserci a gara in corso, a due giorni dal 40° compleanno sogna l’ottavo gol al Torino e, soprattutto, il 250° in A.

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5 commenti su “Francesco Totti entra ed è decisivo, con il Torino partirà dalla panchina”

  1. Purtroppo le bugie di Pallotta hanno affogato i tifosi nel mare della mediocrità.
    Abbiamo perso contro la Fiorentina,non contro il Real Madrid.
    Non ce lo dimentichiamo perché abbiamo vinto col Crotone.
    Abbiamo pareggiato contro il Viktoria Plzen.
    La metà della tifoseria non sa nemmeno dove si trovi Plzen.
    E non c’entra la geografia,ma la Repubblica Ceca non vanta proprio una gran tradizione calcistica.
    Merdved permettendo.
    Spalletti deve lavorare, e tanto.
    I giocatori devono pedalare, e tanto.
    La società deve comprare,e tanto.
    Possibilmente non cedendo i migliori per poi rimpiazzarli con ragazzi che valgono la metà di chi è partito.
    E il tifoso dovrebbe festeggiare meno per nulla. Dato che del nulla si tratta.
    Ricordiamoci che il carro dei vincitori esisterà quando la squadra vincerà qualcosa.
    Ne sento parlare spesso di questo carro.
    Eppure i vincitori stanno a Torino…

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  2. Riguardando anche la partita con il Viktoria Plzen,devo dire che Paredes non ha giocato male.
    Il problema è che Paredes mostra qualcosa quando la Roma affronta squadre di serie b che tengono il campo senza fare pressione.
    Nelle partite che contavano,il pressing avversario ha messo sotto i riflettori tutti i suoi limiti.
    Se minimamente aggredito,l’argentino fa 90 minuti di passaggi in orizzontale a 2 metri.
    Neanche tutti precisi.
    Inoltre aggiungo che,nel calcio di oggi,anche lo Zidane che non corre è un giocatore inutile dal primo minuto. Non che Paredes sia paragonabile a Zidane.
    Sarei blasfemo. Già al paragone con Pjanic,l’argentino impallidisce. E lo farà sempre.
    Non esiste che Nainggolan debba correre anche per lui.
    I risultati sono quelli ottenuti,in effetti.
    Manca un titolare e forse anche una prima riserva.
    Perché a De Rossi non rinnoverei il contratto.
    Si facesse espellere altrove.

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  3. Conferma in blocco della linea difensiva ok. Speriamo che Peres, ancora a sinistra, faccia qualche brutto scherzo alla sua ex squadra e che per una volta non verremo puniti dal solito gol dell’ex (uno tra Iago e Castan, perché Ljajic dovrebbe stare ancora fuori).
    A centrocampo schiererei Paredes e non DDR, ma sono certo che giocherà Daniele, anche perché in EL è ancora squalificato. Ovviamente gli altri due sono Kevin e Radja.
    Infine in attacco sarei tentato di preferire ancora El Sha a Perotti che, nelle ultime uscite, è apparso poco in forma e che dà un minor contributo difensivo rispetto al faraone.

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    • condivido il tuo ragionamento ma credo che giocherà perotti anche perchè in assenza di paredes nn vedo chi possa dare palle in verticale abbassandosi sulla linea dei centrocampisti,

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      • Boh, a me Perotti piace molto ma a parte il fatto che le ultime le ha giocate male, io gli ho visto fare tanti assist dalla fascia e dalla linea di fondo, ovvero con uno scarico dopo un’incursione in area.
        Mai passaggi filtranti o lanci ad imbeccare l’attaccante in profondità.
        Però forse ricordo male.

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